La ‘rimozione chirurgica’ delle criptovalute indebolirà la posizione dominante del dollaro: Mati Greenspan



Il giro di vite degli Stati Uniti sulle criptovalute e sulle società operanti nel settore blockchain servirà solo a soffocare l’innovazione e, in ultima analisi, ad indebolire l’economia del Paese: è quanto affermano gli esperti in seguito al Wells notice recentemente ricevuto da Coinbase dalla Securities and Exchange Commission.

Il 22 marzo, il noto exchange di criptovalute ha ricevuto una “minaccia legale” — un Wells notice appunto — appena un mese dopo che l’emittente di stablecoin Paxos ha ricevuto un avviso simile. Alcuni ritengono che ne arriveranno altri un futuro.

Mati Greenspan, Chief of Crypto Research di Quantum Economics, ritiene che i regolatori statunitensi siano stati “sin dall’inizio” ostili verso le criptovalute. Alcuni sostengono persino che i recenti crolli di banche favorevoli a crypto e startup – come Silvergate, Silicon Valley Bank e Signature Bank – facciano parte di un piano dei regolatori per sburocratizzare il settore delle criptovalute: la cosiddetta “Operation Choke Point 2.0.

Il 20 marzo, la Casa Bianca ha anche pubblicato un report economico in cui criticava aspramente le criptovalute, dedicando quasi un intero capitolo a demistificare i “presunti benefici” di questi asset.

Secondo Greenspan, gli Stati Uniti stanno iniziando a considerare le criptovalute una “minaccia” per il dominio del dollaro statunitense nel commercio globale:

“Russia, Cina e ora le criptovalute. Lentamente ma inesorabilmente gli Stati Uniti si stanno isolando dall’economia globale. In queste condizioni, il dollaro USA non può rimanere la valuta di riserva del mondo ancora a lungo.”

Tuttavia, dato che un numero sempre maggiore di persone sta iniziando a utilizzare le criptovalute per le rimesse transfrontaliere a livello globale, ha avvertito che reprimere le criptovalute negli Stati Uniti potrebbe avere l’effetto opposto sul dollaro:

“La rimozione chirurgica delle criptovalute dal sistema bancario statunitense non farà altro che isolare ulteriormente gli Stati Uniti e indebolire la posizione del dollaro come valuta di riserva globale.”

Adrian Przelozny, CEO del crypto-exchange australiano Independent Reserve, ha sottolineato che i recenti problemi del settore bancario non sono stati causati dalle criptovalute, bensì da una gestione irresponsabile del rischio da parte delle banche: “La Casa Bianca farebbe meglio a rivedere le pratiche del settore bancario.

Per quanto riguarda il Wells notice ricevuto da Coinbase, Przelozny ha affermato che l’ambiente avverso spingerà l’industria delle criptovalute – e pertanto relativi posti di lavoro, investimenti ed innovazioni – al di fuori degli Stati Uniti:

“Singapore, Hong Kong e potenzialmente l’Australia potrebbero rivelarsi una casa migliore per l’industria delle criptovalute. Saranno questi Paesi a trarre benefici economici dalle crypto.”

 

Le ragioni esatte per cui l’autorità di regolamentazione abbia presto di mira proprio Coinbase non sono chiare. La SEC si rifiuta di rilasciare commenti in merito:

“Gli investimenti in titoli crypto-asset possono risultare eccezionalmente volatili e speculativi. Le piattaforme in cui gli investitori comprano, vendono, prestano e prendono in prestito tali titoli potrebbero non godere di protezioni adeguate per gli investitori.

SEC Investor Ed consiglia agli investitori: siate cauti quando avete a che fare con titoli crypto-asset.”

Anche Michael Bacina, avvocato e partner di Piper Alderman, concorda sul fatto che l’attuale “modello di regolamentazione basato sull’applicazionenon farà altro che “spingere l’innovazione crypto all’estero:

“È una posizione strana da adottare, viste le perdite che molti hanno affrontato negli ultimi 12 mesi a causa di crolli che hanno coinvolto strutture offshore non regolamentate.”

Bacina ha sottolineato che ormai da svariati anni il settore crypto continua a richiedere una maggiore trasparenza normativa. Ma i commenti recentemente rilasciati dal giudice nel caso di bancarotta di Voyager Digital dimostrano che “non ci sono indicazioni chiare da parte delle autorità di regolamentazione.

Ha aggiunto che le giurisdizioni offshore continueranno a ospitare le società crypto fino a che i governi non definiranno un preciso quadro normativo: “Questo continuo tergiversare costerà posti di lavoro, e aumenterà il rischio per i consumatori e gli investitori.

Leggi anche: Unstablecoins: depegging, corsa agli sportelli e altri rischi incombenti

Traduzione a cura di Alessio Marino.





Fonte: https://it.cointelegraph.com/news/surgical-removal-of-crypto-will-only-weaken-usd-dominance-commentators-say

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