Alfen e Jingcong, i ristoratori moglie e marito morti schiantandosi con la Porsche

Sono morti insieme. Se ne sono andati uno dopo l’altro in due ospedali diversi. Troppo gravi le ferite riportate in quello schianto violentissimo, letale. Sono Alfen Xu, 59 anni, cittadina cinese, e suo marito Jingcong Shu, 58 anni, i due morti dell’incidente avvenuto alle 19.50 di giovedì pomeriggio all’angolo tra via Aleardo Aleardi e via Paolo Sarpi, nel cuore della Chinatown meneghina. 

Per cause ancora in corso di accertamento, la Porsche su cui viaggiavano i coniugi – guidata dall’uomo – avrebbe urtato ad alta velocità alcune auto parcheggiate in via Antonio Rosmini per poi finire nella vetrina del negozio di elettronica Rock space nuovo secolo, abbattendo alcuni paletti di ferro che “proteggevano” il marciapiedi. Soccorsi dai vigili del fuoco, che li hanno liberati dalla super car trasformata in una trappola mortale, i due sono stati trasportati in ospedale in condizioni critiche: lei è morta poco dopo al Policlinico, mentre lui è deceduto al Niguarda. In ospedale sono finiti anche una parente della coppia, che ha avuto un malore dopo essere arrivata sul luogo del dramma, e un uomo che era nel negozio, colpito da alcune schegge di vetro. 

Sull’incidente costato la vita ai due – che gestivano un ristorante etnico nella vicina via Giordano Bruno – indagano gli agenti della polizia locale, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso. L’ipotesi più probabile è che il guidatore abbia accusato un malore e che poi la macchina abbia continuato la propria corsa senza controllo. 

Probabilmente quanto potrebbe essere successo poco più di tre ore prima in via Giovanni Boccaccio, in pieno centro. Lì un furgone, con al volante un 55enne che pare abbia avuto un malore, ha travolto quattro persone che erano ferme sul marciapiede in attesa del semaforo verde. Per uno di loro, il 51enne svizzero Stefan Ott, non c’è stato nulla da fare: è morto al Niguarda pochi minuti dopo. Un ragazzo di 21 anni è invece ancora ricoverato in condizioni gravi al San Raffaele.