Elezioni 2027 a Milano, per il centrodestra salgono quotazioni di Lupi. Dubbi su Azione e Italia Viva



Salgono le quotazioni del centrista Maurizio Lupi come candidato sindaco di Milano per il centrodestra alle elezioni del 2027. A due anni dal voto i tempi iniziano a stringersi. Il mantra è non ripetere l’errore commesso nel 2021, quando il “casting” diretto da Matteo Salvini fallì con un “no” dopo l’altro, e fu tutto reso pubblico: Oscar di Montigny, Annarosa Racca (poi eletta in consiglio comunale), Paolo Veronesi, soprattutto Gabriele Albertini. E infine la scelta di Luca Bernardo, civico “puro”, impreparato alla campagna elettorale, a ridosso dal voto, con l’estate di mezzo (perché si è votato in autunno).

Milano e le altre città

Ora si va verso un metodo quasi opposto. E, nel frattempo, Fratelli d’Italia ha assunto un peso molto superiore, perché è ora incontrastato primo partito di coalizione. Allo stesso tempo, il “capo politico” di FdI a Milano, Ignazio La Russa, si rende conto di due cose. La prima: si voterà anche a Roma, Napoli e Torino. In pratica, le città italiane più grandi vanno tutte al voto nello stesso momento. Questo significa che le elezioni avranno un significato (anche) politico e le carte vanno date pensando al complesso. Il partito di riferimento del candidato sindaco di una delle città dipenderà anche dalle scelte nelle altre città. La seconda: a Milano non si vince con le lotte identitarie, perché c’è ancora distanza tra centrosinistra e centrodestra: sebbene si sia assottigliata, rimane rilevante.

Lupi e gli altri: Fidanza, Morelli, Resta

Dunque Maurizio Lupi, ex ministro e ben più significativo del partito (Noi Moderati) di cui è leader. La sua esperienza politica è indiscussa. Potrebbe attrarre voti dal centrosinistra molto più dei politici circolati negli ultimi giorni, dall’eurodeputato di FdI Carlo Fidanza (che è stato anche consigliere a Milano) al sottosegretario leghista Alessandro Morelli (che a Milano è stato prima assessore, con Letizia Moratti, e poi consigliere). E Lupi appare preferito all’ex rettore del Politecnico, Ferruccio Resta, proprio per il curriculum politico che al docente manca. La Russa potrebbe giocarsi il peso di FdI in altre grandi città lasciando Milano al moderati e a Lupi.

Lupi ha un altro “plus”: è talmente in pole position tra i possibili candidati che, per lui, sembra non valere l’antica regola per la quale se fai un nome troppo presto lo bruci. Ma, da solo, Lupi potrebbe non essere sufficiente. Ed ecco che la questione del candidato sindaco s’interseca con il perimetro della coalizione. Chi ci sarà, oltre a FdI, Lega, FI e Noi Moderati? Domanda non scontata, perché (a parte la “classica” lista civica che porterà il nome del candidato) il centrodestra potrebbe aprirsi a forze centriste, sempre più insofferenti di come vanno le cose a Palazzo Marino.

Che cosa faranno Azione e Italia Viva?

Attualmente Italia Viva e Azione partecipano alla maggioranza di centrosinistra ma, a livello nazionale, soprattutto Azione (che ha tre consiglieri) si distingue parecchio dal Pd, e ha cominciato a farlo anche a Milano, ‘battendo’ sulla sicurezza. Gira sempre di più la voce che Azione potrebbe togliere l’appoggio a Sala, oppure che stia soltanto alzando il prezzo in preparazione di un candidato sindaco indipendente al primo turno nel 2027 (Giulia Pastorella?). Una soluzione che potrebbe portare a Lupi un bel po’ di voti all’eventuale ballottaggio.

Quanto a Italia Viva, che ha un consigliere (Gianmaria Radice) e un’assessora (Giulia Cappello), la sua collocazione nazionale è più stabile nel centrosinistra (secondo l’indicazione di Renzi dopo le europee 2024), eppure in casa La Russa sembra che sia girato il nome di Andrée Ruth Shammah, “anima” del Teatro Parenti e finora renziana di ferro, da affiancare a Lupi.

Dipenderà molto, va detto, anche dal futuro del centrosinistra milanese e dagli equilibri che si formeranno. Azione e Italia Viva potrebbero essere indisponibili a continuare a sostenere una coalizione che, nell’ottica del “campo largo”, includesse il Movimento 5 Stelle, ma anche ad appoggiare un candidato sindaco come Pierfrancesco Majorino, ritenuto troppo di sinistra.



Fonte: https://www.milanotoday.it/politica/elezioni-2027-nomi-sindaci-centrodestra-lupi-resta.html

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