“I medici fumavano durante gli interventi”

Circa due mesi fa morì Margaret Spada dopo essersi sottoposta ad un intervento di rinoplastica al naso nello studio dei Procopio e da allora sarebbero spuntate decine di segnalazioni e di denunce nei confronti dei medici. Come riferito da Fanpage sarebbero almeno 10 le denunce sporte contro l’ambulatorio dove la 22enne siciliana è stata operata prima di essere trasportata al Sant’Eugenio. I Nas invece avrebbero ascoltato almeno una ventina di ragazze che hanno avuto contatti con lo studio.

Le indagini dopo la morte di Margaret Spada

Al momento risultano indagati Marco e Marco Antonio Procopio, padre e figlio titolari dello studio di Fonte Ostiense. Restano da chiarire le cause che hanno portato la giovane 22enne alla morte e, in tale ottica, saranno decisivi i risultati dell’esame tossicologico per i quali bisogna però ancora attendere. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti che possono aver provocato la morte della ragazza e dopo i risultati si avranno più strumenti per proseguire l’indagine.

Le segnalazioni di altre pazienti

Mentre proseguono le indagini, i carabinieri e i colleghi del Nas stanno continuando a raccogliere le segnalazioni e le denunce, che al momento sarebbero una decina. Altre ragazze, che hanno raccontato la loro esperienza con lo studio sui social, sono state convocate dai Nas per fornire la loro testimonianza.

Dalle notizie che filtrano, i carabinieri avrebbero già avuto delle conferme su presunte violazioni amministrative. Inoltre, benché il governatore della Regione Lazio Francesco Rocca ha precisato che nello studio non potevano essere svolti interventi chirurgici, sembra invece che ci siano stati diversi interventi, come confermato da alcune testimonianze.

I racconti di alcune pazienti avrebbero indotto gli inquirenti ad aprire inchieste indipendenti. Come riferito da Fanpage, una paziente avrebbe rivelato di aver avvertito forti tremori in tutto il corpo dopo l’anestetico, un’altra ha detto di essere stata “riaperta” dopo l’operazione al seno per correggere la protesi e un’altra ancora avrebbe addirittura raccontato che i medici fumavano mentre la operavano al volto.

Tutte accuse che devono naturalmente essere dimostrate, anche perché gli inquirenti non escludono che alcune pazienti vogliano approfittare della situazione per avere risarcimenti non dovuti. Tra denunce e segnalazioni, ci sono anche altre persone che hanno invece espresso parere positivo e difeso i due medici dopo la riapertura del profilo social dello studio.