Il TAR Conferma il Giro di Vite del Governo sulla Cannabis Light


Cannabidiolo sotto controllo medico: cambia tutto

Una nuova svolta normativa colpisce il mondo della cannabis light. Non solo la vendita della Cannabis light è vietata per decreto, ma ora anche gli oli di CBD saranno acquistabili solo con prescrizione medica. Lo ha stabilito il TAR del Lazio, confermando la legittimità del decreto del Ministero della Salute che ha inserito i prodotti orali a base di cannabidiolo (ottenuti da estratti di cannabis) nella lista dei medicinali soggetti a prescrizione non ripetibile.

Respinto il ricorso delle aziende del settore

Il Tribunale amministrativo ha rigettato il ricorso presentato da diverse società attive nella produzione e commercializzazione di derivati della Canapa Sativa Linnaeus, riconoscendo come valido l’operato del Ministero.

Il provvedimento, secondo i giudici, è conforme al principio di precauzione, che permette l’adozione di misure restrittive anche in assenza di prove definitive, se esistono rischi potenziali per la salute pubblica, in particolare per le possibili interazioni con il THC.

Una vicenda iniziata nel 2020

Tutto parte dal 2020, quando il Ministero della Salute aveva sospeso temporaneamente l’inserimento del CBD nella tabella dei medicinali, in attesa di ulteriori analisi tecnico-scientifiche.

Nel 2023 la sospensione è stata revocata, e dopo un ulteriore ricorso al TAR è stata avviata una nuova fase istruttoria. Gli esiti, ora giudicati legittimi dai magistrati, hanno portato al definitivo inserimento del CBD tra le sostanze da somministrare solo sotto controllo medico.

La valutazione dell’ISS: possibili rischi e tossicità

Il decreto si fonda anche su un parere dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha evidenziato rischi legati alla tossicità e all’uso orale del CBD, anche se non destinato all’uso alimentare.

“L’uso terapeutico di sostanze con potenziale rischio per la salute deve avvenire solo all’interno della rete di controllo sanitaria”, si legge nella sentenza, rimarcando il ruolo centrale del medico nella prescrizione.

Le critiche dell’Associazione Luca Coscioni

Marco Perduca, esponente dell’Associazione Luca Coscioni ed ex senatore, ha duramente criticato la sentenza, definendola “un passo indietro di decenni”.

Il TAR complica ulteriormente un settore già ostacolato da normative eccessivamente restrittive,” afferma Perduca, riferendosi anche al recente Decreto Sicurezza. Secondo lui, il principio di precauzione è stato utilizzato impropriamente, ignorando le posizioni dell’OMS e le legislazioni più avanzate di altri Paesi.

Uno scenario in evoluzione, ma dal sapore retrò

Questa decisione segna una nuova fase di restrizione per l’industria della canapa, che negli ultimi anni aveva conosciuto un’espansione significativa.

Ora, con il CBD accessibile solo tramite ricetta medica, e la Cannabis light bandita, si torna a una gestione del tema che molti osservatori giudicano superata e sproporzionata rispetto agli orientamenti scientifici internazionali.



Fonte: https://www.dayitalianews.com/cbd-solo-con-ricetta-il-tar-conferma-il-giro-di-vite-del-governo-sulla-cannabis-light/

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