la nuova richiesta di Abedini, l’ingegnere iraniano in carcere a Milano
Domiciliari con il braccialetto elettronico in un appartamento privato. È la nuova istanza presentata alla corte d’Appello, tramite il suo legale Alfredo De Francesco, di Mohammad Abedini Najafabadi, l’iraniano bloccato a Malpensa lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti, e ora nel carcere milanese di Opera, perché accusato di aver fornito componenti per i droni ai pasdaran iraniani dell’Irgc.
L’integrazione della richiesta è arrivato dopo il parere negativo della procuratrice generale di Milano Francesca Nanni a una prima istanza presentata dal legale di Abedini, il cui arresto si è poi intrecciato a doppio filo con il fermo in Iran della giornalista Cecilia Sala, liberata dopo 21 giorni di prigione. Nella memoria, depositata in giornata in corte d’Appello, l’avvocato ha offerto nuove rassicurazioni rispetto ai domiciliari: l’ingegnere iraniano si è detto disposto al braccialetto elettronico, a trascorrere i domiciliari da solo in un appartamento preso in affitto come privato in zona Washington – non in un alloggio messo a disposizione dal consolato iraniano – e a non uscire neppure per i bisogni elementari come la spesa.
Nuove indicazioni su cui la procura generale si pronuncerà in aula nell’udienza prevista il prossimo 15 gennaio davanti alla V sezione della corte d’Appello di Milano. L’udienza, per discutere dei domiciliari, sarà pubblica: aperta ai giornalisti, ma senza possibilità di realizzare riprese in aula. Intanto venerdì Abedini, rinchiuso in carcere a Opera, potrebbe incontrare l’ambasciatore iraniano.
Fonte: https://www.milanotoday.it/cronaca/abedini-domiciliari-braccialetto.html