Manifestazione in piazzale Gorini (Milano) di Blocco Studentesco, saluti romani e il ricordo dei “camerati morti”
Manifestazione in piazzale Gorini, in zona Città Studi a Milano, di Blocco Studentesco, emanazione giovanile di CasaPound. Circa 200 persone si sono trovate nel piazzale con giubbotti neri, alcuni col volto coperto da sciarpe e berretti, per protestare in particolare contro la riforma della scuola del ministro Giuseppe Valditara, della Lega. I manifestanti sono arrivati nel piazzale percorrendo via Beato Angelico e via Aselli.
Quando sono arrivati in piazzale Gorini, ad attenderli c’era una nutrita presenza di membri delle forze dell’ordine, per impedire qualunque genere di scontri e violenze, anche perché la questura aveva negato l’autorizzazione a effettuare un corteo per le vie della città. I manifestanti hanno poi parlato contro la decisione della questura, spiegando che tra le motivazioni vi era la “possibile” tensione con le realtà antifasciste.
Il discorso in piazzale Gorini
“Anche quest’anno gli antifascisti non ci volevano in piazza e hanno pensato di infangare ancora una volta il nome di Sergio Ramelli”, ha detto uno degli organizzatori riferendosi allo striscione apparso in piazzale Gorini con la scritta “Welcome to Milano Antifa”, le date del 28 giugno 1945 e 13 marzo 1975 e “coming soon”. Il 13 marzo 1975 è stato quello dell’agguato mortale a Ramelli, non lontano dalla piazza.
‘Nonostante ci abbiano chiuso qui con i blindati e le forze dell’ordine, come se ciò che di bello c’è in questa piazza sia da nascondere e da togliere dalla città, questa è una piazza importantissima dove il ricordo di Sergio Ramelli e di tutti camerati morti viene ogni anno, sempre di più, portato avanti’. Nonostante tutto, oggi siamo riusciti a portare avanti il significato della politica vera. Cioè quello di potersi esprimere e di esporre le proprie idee. Oggi abbiamo fatto vedere al mondo come il sistema antifascista sia un sistema mafioso, tenuto in ostaggio da quattro scappati di casa che obbligano la questura ad impedire ad un movimento che da vent’anni fa politica a manifestare liberamente. Ma noi possiamo fare e pensare come vogliamo”, ha detto ancora uno degli organizzatori.
Tra gli interventi anche un riferimento alle rivolte al Corvetto: “Milano sta diventando come tutte le grandi metropoli europee, una città con il sistema banlieue. Ciò che è accaduto in questi ultimi giorni è lo scenario che ci si prospetta nel nostro futuro. Milano è la città vetrina per eccellenza: a Milano le periferie possono bruciare, ma Blocco Studentesco non può fare un corteo libero e senza nessuna problematica”.
Fonte: https://www.milanotoday.it/politica/manifestazione-blocco-studentesco-neofascista-gorini.html