368 euro ad abitante- Corriere.it


Partiamo da un dato: chi ha casa nel Sud Italia paga una tassa rifiuti pi alta. In media la Tari costa 368 euro ad abitante (e a Napoli appena stato deciso un aumento), mentre nel Centro 335 euro e nel Nord 276 euro. Il dato, che si riferisce al 2022, emerge dal Green Book 2023, il rapporto annuale sul settore dei rifiuti urbani promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis, realizzato quest’anno in collaborazione con Ispra e con la partecipazione di Enea e Ancitel Energia e Ambiente. Il rapporto spiega anche perch: gli impianti non sono sufficienti. Il Mezzogiorno — si legge nel report — continua a presentare un significativo deficit impiantistico che non consente la corretta chiusura del ciclo dei rifiuti, contribuendo al differenziale di spesa per il servizio di igiene urbana. A causa del maggiore costo sostenuto per il trasporto dei rifiuti verso impianti fuori regione.

Il fabbisogno impiantistico

Secondo una stima di Utilitalia che non tiene conto degli interventi finanziati dal Pnrr, per rispettare gli obiettivi Ue il fabbisogno impiantistico al 2035 stimato in 4-5 miliardi di euro per il trattamento della frazione organica e per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili; a questi vanno sommati 1,2 miliardi di euro per l’incremento della raccolta differenziata, 600 milioni di euro di investimenti finalizzati a mettere in servizio le strutture dedicate al fabbisogno residuale di discarica del 10% e infine altri 300 per l’implementazione della tariffa puntuale. L’evoluzione industriale del comparto ambientale – commenta il presidente della Fondazione Utilitatis, Stefano Pareglio – un requisito necessario per la transizione verso un modello economico circolare, in grado di assicurare il pieno utilizzo delle materie prime seconde. altrettanto indispensabile superare il divario nella qualit dei servizi tra Nord e Sud, migliorando la qualit della raccolta differenziata per garantire la chiusura del ciclo.

Il ruolo del Pnrr

Con il 60% destinato alle regioni del Sud, il Pnrr pu offrire una spinta importante a colmare il divario. Le linee di investimenti programmate – si legge nel report – mirano a incentivare la circolarit delle risorse e, nello specifico, a migliorare i sistemi di raccolta e gestione dei rifiuti in tutto il territorio nazionale. Per questi interventi sono stati stanziati 2,1 miliardi di euro a fronte di progetti candidati dalle imprese per circa 7 miliardi: si tratta quindi di risorse che agiscono da propulsore per gli investimenti delle aziende, ma non sufficienti a colmare il fabbisogno nazionale di settore.

Gli obiettivi comunitari

Gli obiettivi comunitari sono stati stabiliti: avvio a riciclo entro il 2025 per almeno il 55% dei rifiuti urbani (60% entro il 2030 e 65% entro il 2035) e smaltimento in discarica fino a un massimo del 10% entro il 2035. Se nel 2021 la produzione pro capite aumentata del 3% rispetto al 2020, raggiungendo i 502 kg/abitante, la percentuale di riutilizzo e riciclaggio ferma al 48% e lo smaltimento in discarica interessa ancora il 19% dei rifiuti. necessario dunque migliorare la qualit della raccolta differenziata e al contempo investire su nuovi impianti, analizza Fondazione Utilitatis.

Servono 6-7 miliardi

Dunque quanti soldi servirebbero? Nel complesso – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – la stima del fabbisogno di settore al 2035 pari a 6-7 miliardi di euro, ovvero tra i 0,5 e i 0,6 miliardi all’anno. Il Green Book evidenzia l’importanza di una gestione industriale dell’intero ciclo dei rifiuti, la necessit di realizzare impianti soprattutto al Centro-Sud e l’urgenza di superare le frammentazioni gestionali. Si tratta di tre elementi fondamentali per la piena affermazione dell’economia circolare. A tal proposito le aziende associate a Utilitalia, grazie anche ai fondi del Pnrr, sono impegnate a realizzare impianti innovativi in filiere strategiche come la frazione organica, i Raee e i tessili.



Fonte: https://www.corriere.it/economia/consumi/23_giugno_05/tari-perche-tassa-rifiuti-costa-piu-sud-368-euro-ad-abitante-17e47e24-014d-11ee-9a47-43166fb70f00.shtml

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