«Adesso mi riposerò guardando i cantieri. Non ho mai pensato di morire»- Corriere.it


di Barbara Visentin

Intervista all’attore dopo l’infarto che l’ha colpito mentre lavorava al suo nuovo film Chi ha rapito Jerry Cal?: Lo spavento stato fortissimo. Con Mara Venier, Bettina e Johnny, mia moglie e mio figlio, sento di avere una grande famiglia

Possiamo dire che San Pietro ancora lass non mi vede. L’umorismo di Jerry Cal non si affievolisce neanche se al telefono ha la voce un po’ affaticata dalla convalescenza, reduce dall’infarto che l’ha colpito una settimana fa mentre era a Napoli per girare il suo nuovo film.

Prima di tutto, come sta?

Adesso bene, ormai sono stato dimesso. Mercoled venuto a prendermi mio figlio da Verona, abbiamo preso il treno e la sera a cena eravamo a casa. Ho superato questo piccolo incubo. Beh, insomma, neanche tanto piccolo.

Ha preso molta paura?

Lo spavento stato fortissimo, inutile che ce lo nascondiamo. Anche perch se non ti mai capitato non che lo riconosci immediatamente. La prima sensazione quella di un’indigestione e con questo ragionamento stavo perdendo un po’ di tempo. Ero da solo in hotel, avevo cenato in camera e ho iniziato a sentire un dolore al petto abbastanza forte. Siccome venivo da una settimana di riprese in esterni in Molise, dove abbiamo preso un sacco di freddo, mi son detto “sar quello, o il cibo”. Poi questo dolore si fatto pi forte ed stato accompagnato da sudori freddi pazzeschi, quindi ho chiamato il 118: in pochissimo tempo sono arrivati in camera.

Ha detto di aver trovato del personale molto bravo.

Sono stati pi che bravi. Ringrazier sempre Napoli e la sanit di Napoli perch mi hanno salvato la vita.

Ma vero che le hanno chiesto di dire libidine in sala operatoria?

Erano tutti miei fan, dottori abbastanza giovani in quell’et in cui mi dicono “siamo cresciuti con i tuoi film”. Quindi erano anche un po’ emozionati e mi dicevano di non fare scherzi. Poi, quando ormai la cosa era risolta e mi sentivo pi tranquillo, qualche battutina la concedevo e li facevo anche sorridere. Mi sono rilassato perch ho proprio capito di essere nelle mani di gente che sapeva quel che faceva.

Nella paura del momento, ha pensato di morire?

Devo dire la verit: no. Il pensiero non mi balenato. Sentivo questo dolore, ma sempre con lucidit. Ho temuto piuttosto interventi complicati, magari a cuore aperto. Chiedevo ai medici “ma adesso mi aprite?” e loro ridevano e mi spiegavano passo passo che mi stavano mettendo una sonda attraverso una mano. Poi magicamente il dolore pressante sparito e cos li ho fatti ridere ancora di pi, ho esclamato: “vi dico quel che volete, libidine, doppia libidine, vi dico tutto”.

Su Twitter poi si risentito per gli attacchi dei no vax.

Non mi sono nemmeno arrabbiato, sono talmente stupidi che mi hanno scritto “ecco, hai visto?” riprendendo le foto di quando ho fatto il vaccino. E questi sono i pi gentili, c’era anche chi mi augurava la morte, ma poi a un certo punto, come ho scritto, questi commenti osceni non li ho proprio pi letti.

Dall’altro lato, per, ha ricevuto tantissimo affetto. Se lo immaginava?

Cos forte no. Il mio telefono si fuso, ma anche quello della mia famiglia o di amici cari come Mara (Venier, ndr.). Abbiamo avuto la sensazione di essere una grande famiglia anche con Mara, oltre che con Bettina e Johnny, mia moglie e mio figlio. Io questa ondata di amore l’ho proprio sentita e secondo me ha aiutato la risoluzione positiva dell’intervento. Mi ha dato l’impressione che forse nella vita qualcosa di buono l’ho fatto.

Mara Venier stata una delle prime a preoccuparsi.

Ha fatto un post perch la gente la chiamava, alcuni le chiedevano se fossi morto. Ha passato anche lei momenti difficili, come mia moglie e mio figlio che avrei voluto avvisare io prima che qualche catastrofista dicesse loro chiss quali cose.

Ma ora vero che torner subito al lavoro?

No no. Sono le cose che si dicono sotto l’effetto degli oppiacei che ti danno in ospedale. Adesso star tranquillo sul divano per minimo 30 o 40 giorni, far qualche passeggiata a vedere i cantieri, star in famiglia. Certo senza perdere i contatti per il film.



Fonte: https://www.corriere.it/spettacoli/23_marzo_25/jerry-cala-infarto-intervista2-5920b530-ca5a-11ed-8357-dcc01a66d133.shtml

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