Amerigo Vespucci, l’avventura del comandante Lai al timone dello storico veliero

Un viaggio epico, un tour mondiale che ha toccato i cinque continenti, su quella che è stata la sua nave scuola. Il capitano di vascello Giuseppe Lai, è al timone dell’Amerigo Vespucci dal 9 settembre 2023, 125° comandante di quella che è considerata la nave più bella del mondo. Un veliero maestoso con una bellezza senza tempo, con le sue 4.164 tonnellate di eleganza, i tre alberi verticali e gli oltre 2.600 metri quadrati di canapa resistente alle raffiche oceaniche che formano le 24 vele. Dinanzi allo scafo a fasce bianche e nere che ricorda i vascelli della fine del XVIII secolo, anche i transatlantici di tutto il mondo si inchinano, cedendogli il passo. Una nave celebrata in tutto il mondo che ha lo stesso fascino di quando fu varata nel 1931 dal Regio cantiere navale di Castellammare di Stabia.
Dal battesimo del mare al comando
Il comandante Lai ha ereditato dalla sua terra, la Sardegna, il valore delle tradizioni. «A livello personale Nave Amerigo Vespucci – racconta Lai, intervistato all’interno della timoneria della nave, utilizzata per le andature a vela – rappresenta per me il momento di inizio della mia carriera. È qui che ho fatto la mia prima esperienza di imbarco. Ho vissuto, come tutti gli ufficiali di Marina, il mio battesimo del mare. Quindi la conoscenza con gli elementi, ma soprattutto il rapporto con l’equipaggio. Qui sono passato da una visione individuale a una visione collettiva della vita di mare. E rappresenta anche il culmine della mia carriera. Poterla comandare durante un giro del mondo è la realizzazione di un sogno nel cassetto che avevo da bambino. Il sogno della vita di mare, dell’esplorazione e della vita militare».
La signora dei mari ha 94 anni
La grande festa a Genova per le celebrazioni della Giornata della Marina Militare e per la conclusione del Tour mondiale dell’Amerigo Vespucci, chiude l’avventura internazionale della nave scuola della Marina Militare, che ora si riposerà in un arsenale a La Spezia prima di ripartire per nuove avventure. Una signora dei mari di 94 anni che per due anni ha portato il Made in Italy nel mondo. Quasi 50mila miglia percorse nei cinque continenti, 32 paesi toccati, 53 porti visitati, di cui venti nel Mar Mediterraneo.
Il legame con l’equipaggio
Forte il legame di Lai con il suo equipaggio, vero motore della nave. Un equipaggio composto da circa 400 persone: 264 militari, tra cui 15 ufficiali, 30 sottufficiali, 34 sergenti, 185 sottocapi e comuni. E un centinaio di allievi, oltre al personale di supporto dell’Accademia Navale. Un equipaggio che nel corso del Tour mondiale ha affrontato molte sfide, tra cui le condizioni climatiche estreme e la navigazione in aree remote. Come per esempio è accaduto quando il veliero ha doppiato Capo Horn, l’estremo punto meridionale del continente americano dove le acque del Pacifico si fondono con quelle dell’Atlantico, che rappresenta uno dei punti più impegnativi per la navigazione. Un luogo caratterizzato da continue perturbazioni create dalla vicinanza all’Antartide. Perturbazioni che spingono enormi masse d’acqua verso lo Stretto di Drake, dove il fondale marino passa rapidamente da 4mila a 100 metri. «Un equipaggio – dice Lai – che è stato per me una famiglia, che mi è stato vicino nei momenti più forti. Ci siamo fatti forza l’un l’altro. L’equipaggio è stato il vero protagonista di questo giro del mondo. Non c’è nulla su questa nave di indispensabile, tranne una cosa: l’equipaggio e lo spirito che lo ha animato. Un equipaggio che ha abbracciato dal primo momento l’idea del giro del mondo. Ecco, questa curiosità è stato un fattore, un elemento, un denominatore comune di tutti quanti a bordo del Vespucci e ci ha portati a fare l’impossibile».
Una ambasciata galleggiante
Il veliero, nave scuola della Marina militare, è anche una vera e propria ambasciata galleggiante, che rappresenta con la sua maestosità la bellezza dell’Italia nel mondo, valorizzando il Made in Italy e la cultura italiana. «Per l’Italia, ritengo rappresenti un grande traguardo quello di aver completato un giro del mondo, il secondo della storia di questa nave. Nave Vespucci – racconta Lai – nasce come nave scuola, ma è anche una ambasciata galleggiante, un assetto di diplomazia navale. Questo giro del mondo ha voluto esaltare questo aspetto per volontà del ministro della Difesa Crosetto e con il supporto di dodici dicasteri. C’è stata una promozione a 360 gradi del Made in Italy con Nave Vespucci e col Villaggio Italia, il mini Expo itinerante che ha seguito la nave. Per l’Italia ha rappresentato una grandissima opportunità di promuovere il sistema Paese a 360 gradi». E racconta dello stupore delle persone che hanno visitato questo «museo che non è un museo, ma una nave che continua a navigare».