Anac: troppi conflitti interessi minano credibilità Stato

«Continuano a presentarsi troppi casi di conflitti di interesse, piccoli e grandi, ma tutti capaci di minare la credibilità delle istituzioni». Lo ha detto il presidente dell’Anac Giuseppe Busìa, nella Relazione annuale al Parlamento dell’attività svolta dall’Autorità Anticorruzione nel 2024. «A fronte della nostra sollecita evidenziazione dei vuoti di tutela che avrebbe lasciato l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, si era fra l’altro risposto che si sarebbe provveduto a compensare l’eliminazione della sanzione penale con un rafforzamento delle tutele amministrative – ha aggiunto -. Purtroppo, non solo tale compensazione non c’è stata, ma dopo la riduzione di tutele sul conflitto di interessi operata dal Codice dei contratti pubblici si è registrato un progressivo indebolimento delle garanzie amministrative poste a presidio dell’indipendenza e correttezza dell’agire pubblico».
Anac: troppi appalti diretti, 98% su servizi e forniture
«Troppi continuano ad essere gli affidamenti diretti la cui incidenza numerica, sul totale delle acquisizioni di servizi e forniture del 2024, è risultata essere di circa il 98%» ha aggiunto il presidente dell’Anac. «Preoccupa soprattutto – ha sottolineato Busia – il crescente addensamento degli affidamenti non concorrenziali tra i 135.000 e i 140.000 euro, a ridosso della soglia, più che triplicato rispetto al 2021, quando il valore-limite era di 75.000 euro»
Nel 2024 appalti per 271,8 miliardi, boom farmaci
Nel 2024 il valore economico complessivo degli appalti pubblici in Italia è stato di 271,8 miliardi di euro per un totale di 267.000 procedure di gara, con una flessione del -4,1% sul 2023 e del -7,3% sul 2022. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento dell’attività svolta dall’Autorità Anticorruzione nel 2024. Le tipologie di forniture maggiormente acquistate nel 2024 sono quelle di prodotti farmaceutici che aumentano rispetto al precedente anno del 37,2% per un valore di più di 40 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.
Corruzione si è evoluta sfruttando tecnologia
«La corruzione è forse il reato che più di tutti si è evoluto per effetto delle dinamiche globali, moltiplicando soggetti e schemi formali, superando i confini nazionali e sfruttando ogni risorsa tecnologica, a partire dalle criptovalute». Così ancora il presidente dell’Anac. «E ciò diviene ancora più rischioso nel momento in cui alcuni giganti economici hanno acquisito dimensioni anche superiori a quelle di tanti Stati e fondano il loro potere su tecnologie di per sé in grado di influenzare le opinioni pubbliche» ha sottolineato Busìa che ritiene «cruciale la sollecita approvazione della Direttiva anticorruzione europea che, speriamo, preservi il disegno della Commissione e divenga così un potente strumento per rilanciare l’Europa come meta ideale per chi intenda investire in una crescita sana e sostenibile». «La sua strategicità non risulta ridotta – ha aggiunto Busia – ma anzi aumentata, sul piano competitivo, da alcuni preoccupanti passi indietro della nuova amministrazione statunitense, che auspichiamo temporanei, ma che comunque regalano all’Unione europea una finestra di opportunità per conquistare un ruolo di leadership globale, essenziale per favorire lo sviluppo e l’attrazione degli investimenti»