Ancisi (LpRa): “La Tari chiude con un aumento del 14,75% nel 2024 e del 31,5% negli ultimi quattro anni”


“Il primo gennaio 2025 – scrive Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna –  è entrato in funzione a Ravenna, per il servizio della raccolta rifiuti, un nuovo sistema di pagamento, annunciato dall’ex Giunta de Pascale all’ultimo momento. Non si chiamerà più TARI (Tassa Rifiuti), ma TCP (Tariffa Corrispettiva Puntuale). In teoria, la TCP dovrebbe premiare chi non esagera nel produrre rifiuti indifferenziati, ma di certo rappresenterà l’ennesimo aumento dei costi a carico di tutti gli utenti, forse con qualche minimo bonus per chi non supererà, quando il sistema sarà a regime, una certa quota di indifferenziata”.

“Il Consiglio comunale di Ravenna – avanza Ancisi – unico organo pubblico eletto dai cittadini, non ne sa niente e non può nemmeno discuterne, perché tutto è stato deciso dall’alto, esattamente da una struttura della Regione chiamata ATERSIR, monopolizzata dai sindaci PD della provincia di Ravenna. Incredibilmente, manca addirittura il nuovo regolamento, e tanto meno il piano economico finanziario (PEF) del 2025, da cui dipenderanno, senza misericordia, i carichi delle bollette. Saranno comunicati “entro il primo semestre 2025”, è stato detto. I nodi verranno al pettine a luglio, col primo bollettino di pagamento”.

“Il modo di procedere è comunque scandaloso. Intanto al pettine vengono però i nodi contorti della TARI 2024 – prosegue il capogruppo di Lista per Ravenna – l’ultima. Siccome lo slogan è sempre stato che a Ravenna non si aumentano le tasse, il bilancio iniziale del Comune per il 2024 indicò per la TARI l’incasso del 2023, pari a 32,892 milioni, che Lista per Ravenna definì non credibile. Infatti, questa previsione salì in luglio a 35,558 milioni, aumentando dell’8,10%. Le bollette, pervenute fortunosamente solo nello scorso ottobre ad una parte ridotta delle utenze (moltissime devono ancora arrivare), imponevano però aumenti anche molto maggiori, che diversi contribuenti ci mostrarono”.

“Giunti ormai a fine 2024 si scopre perché. Il 27 novembre si è saputo che il Piano Economico Finanziario della TARI 2024 è cresciuto ulteriormente a 37,743 milioni, con un aumento del 14,75% su quella del 2023. Potrebbe aumentare ancora, perché, dopo lo sfacelo delle mancate consegne delle bollette, che ha richiesto seconde spedizioni a fiumi, non sarà facile che i danni economici, anche a causa dei pagamenti ritardati, finanche di sei mesi, vengano rimborsati dai responsabili, salvo che, rispetto ai tempi biblici delle cause giudiziarie, non si raggiunga un accordo tra le parti. Comunque, la TARI è aumentata del 31,5% negli ultimi quattro anni, benché gravati, per famiglie ed imprese, dalle crisi economiche e sociali provocate dalla pandemia e dalle alluvioni”.

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ed ecco che il bilancio del Comune per il 2025, approvato appena questo 23 dicembre, ha iscritto per lo “smaltimento dei rifiuti urbani”, ancora sotto il nome TARI, neppure corretto come TCP, un’entrata di 35,558 milioni, quella del luglio 2024, nemmeno i 37,743 di novembre, mentre tutto lascia immaginare un’ulteriore stangata” chiude Alvaro Ancisi.





Fonte: https://www.ravennanotizie.it/politica/2025/01/10/ancisi-lpra-la-tari-chiude-con-un-aumento-del-1475-nel-2024-e-del-315-negli-ultimi-quattro-anni/

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