Anpas, Croce Rossa e Misericordie su primo soccorso in Romagna: “i nostri soccorritori sono competenti e preparati”

In merito alle critiche sollevate dalla Uil sul sistema delle ambulanze in Romagna, è intervenuto il Presidente di Anpas Emilia Romagna Iacopo Fiorentini: “Parlo anche a nome dei Presidenti regionali Giuseppe Zammarchi di Croce Rossa e Israel De Vito Misericordie dell’Emilia-Romagna, esprimendo il nostro profondo disappunto e ferma opposizione alle affermazioni contenute nella nota della Uil riguardo al presunto peggioramento del sistema di risposta per l’Emergenza territoriale a causa dell’impiego di ambulanze con soccorritori volontari e dipendenti”.
“Riteniamo che tali affermazioni siano non solo ingiuste ma anche profondamente lesive dell’impegno e della professionalità di migliaia di volontari che quotidianamente, con abnegazione e competenza, garantiscono un servizio essenziale alla comunità romagnola e all’intera regione – prosegue –. È inaccettabile insinuare che un’ambulanza con a bordo soccorritori volontari sia intrinsecamente più pericolosa. I nostri volontari non sono figure improvvisate o prive di preparazione. Seguono rigorosi corsi di formazione e di continuo aggiornamento, secondo le linee guida dell’accreditamento regionale, acquisendo ed incrementando costantemente le competenze necessarie per fornire un primo soccorso efficace e sicuro, inclusa la rianimazione cardiopolmonare di base e l’utilizzo del defibrillatore”.
“L’affermazione secondo cui i soccorritori avrebbero solo una “infarinatura di primo soccorso” e non sarebbero in grado di gestire situazioni gravi è semplicemente falsa e denota una profonda ignoranza del sistema di emergenza-urgenza regionale e del ruolo cruciale che il volontariato svolge al suo interno – sottolineano Anpas, Croce Rossa e Misericordie -. È importante sottolineare che, allo stato attuale, oltre il 70% delle ambulanze operanti in Emilia Romagna vede la presenza di volontari a bordo, e non vi è alcuna evidenza che la qualità del servizio o gli esiti per i pazienti siano peggiori rispetto alle aree con una maggiore presenza di personale dipendente a bordo dei mezzi. Anzi, la capillarità e la disponibilità del volontariato rappresentano una risorsa preziosa, soprattutto in un contesto di carenza di personale sanitario, in particolare infermieristico”.
“Comprendiamo le preoccupazioni della Uil riguardo alla riorganizzazione del servizio e alla potenziale carenza di infermieri sulle ambulanze – proseguono ancora Anpas, Croce Rossa e Misericordie – . Tuttavia, riteniamo che la soluzione proposta dall’Ausl Romagna di impiegare un numero equivalente di mezzi con soccorritori volontari sia una risposta pragmatica e responsabile per la situazione attuale. In un contesto di risorse umane limitate, concentrare il personale infermieristico su automediche e auto infermieristiche, o laddove la loro competenza è maggiormente necessaria, come in ospedale, appare una scelta logica e orientata a garantire la massima efficacia del sistema nel suo complesso”.
“Siamo convinti che la collaborazione tra personale dipendente e volontariato sia un modello virtuoso che ha permesso al sistema di emergenza-urgenza dell’Emilia Romagna di raggiungere elevati standard di qualità. Ogni tentativo di screditare il ruolo dei volontari e di alimentare una contrapposizione sterile non fa altro che indebolire un sistema che si fonda sulla sinergia e sulla complementarietà delle diverse figure professionali – spiegano – . Pertanto, respingiamo con forza le accuse di “deriva privatistica” e di “indebolimento dei servizi pubblici”. Il volontariato non è un surrogato o un ripiego, ma una componente fondamentale e insostituibile del nostro sistema sanitario regionale”.
“Ci uniamo all’auspicio di un confronto costruttivo e basato sui fatti, pronti a fornire tutti i chiarimenti necessari e a ribadire il valore e l’impegno dei volontari delle nostre associazioni. Il nostro obiettivo primario è e rimane quello di garantire un servizio di emergenza-urgenza efficiente, sicuro e di qualità per tutti i cittadini dell’Emilia Romagna” concludono Anpas, Croce Rossa e Misericordie.