aperta a Verona la 22ma Conferenza dei presidenti delle Camere basse


Si è aperta all’insegna del maltempo ma con una nutrita partecipazione la XXII Conferenza dei presidenti delle Camere basse dei Paesi membri del G7, appuntamento presieduto a Verona dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “La politica che guarda all’interesse generale e al futuro non può che nascere nei parlamenti”, ha detto Fontana aprendo la cerimonia di inaugurazione, che si è detto “onorato di accogliere nella mia Verona” quest’edizione del G7 Parlamenti. Fontana ha ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella della sua presenza, che sottolinea “con quanto impegno l’Italia stia portando avanti la presidenza” del G7. L’appuntamento è per il presidente della Camera una risposta alla “grande domanda di politica” che “si fa sentire da parte dei nostri cittadini”, ma anche una prova della “comunanza di valori e continuità della collaborazione” che sono necessarie per “restare saldi e uniti in un’epoca dominata dall’instabilità e dalle minacce asimmetriche”. “La politica che guarda all’interesse generale e che alza lo sguardo al futuro, non può che nascere nei Parlamenti che sono i pilastri della vita democratica perché rappresentano le volontà dei popoli, esprimono le loro istanze e prospettano le loro aspirazioni”, ha detto Fontana, che citando papa Francesco ha auspicato la ricerca di una “grandezza politica” capace di dare risposte alle crisi del nostro tempo.

Fontana ha rivolto un pensiero anche ai cristiani perseguitati nel mondo (365 milioni secondo il rapporto 2024 di Open Doors) si è soffermato sulla crisi ucraina e sulle sfide della sicurezza, annunciando a questo proposito che la Camera dei deputati ha recentemente istituito al proprio interno una struttura dedicata alla sicurezza logica e al rilevamento delle possibili minacce, che utilizza anche tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale. Un auspicio di dialogo è venuto anche in riferimento ai temi del Sud globale. “Il G7 non si è mai concepito come un circolo ristretto, ma come un catalizzatore a livello globale delle risorse politiche ed economiche per accrescere il livello di sicurezza e di benessere in tutto il mondo”, ha detto Fontana, per cui il versante parlamentare del G7 “può senz’altro contribuire a sottolineare questa attitudine e a renderne maggiormente consapevoli gli interlocutori politici degli altri Paesi”.

Per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’appuntamento di Verona è un evento che “arricchisce il calendario internazionale della diplomazia parlamentare con un’occasione di dialogo fra le democrazie” e che assume, in questa fase storica, “un valore determinante per il futuro delle nostre società”. Democrazia, libertà e pace “sono valori che trovano origine e tutela nelle istituzioni parlamentari”, ha detto ancora il capo dello Stato, sottolineando che i popoli hanno trovato nella vocazione internazionale dei Parlamenti – che risale all’istituzione dell’Unione Interparlamentare nel 1889 – uno strumento di “dialogo e di reciproca comprensione”. “La cooperazione trova in essi il luogo delle scelte per promuovere valori comuni di pace, stabilità e prosperità, producendo, nel tempo, crescita, maturazione e consolidamento delle basi della comunità internazionale”, ha aggiunto. Un aspetto sul quale lo stesso Fontana aveva insistito nei giorni scorsi in un’intervista al “Corriere della Sera”. “In un mondo che è infiammato dalle guerre e dove si rischia una pericolosa escalation, spero che Verona sarà anche l’occasione per rilanciare questo ruolo fondamentale che la diplomazia parlamentare può avere per dire basta ai conflitti armati, aiutando a trovare soluzioni politiche”.

Ad anticipare l’apertura dei lavori, nel pomeriggio a Verona Fontana ha tenuto colloqui bilaterali con gli omologhi di Giappone, Canada, Stati Uniti, Ucraina e Francia. Il primo colloquio è stato con lo speaker della Camera dei Rappresentanti Fukushiro Nukaga, al quale è seguito l’incontro con l’omologo canadese Greg Fergus e quello con Mike Johnson, speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. A seguire Fontana ha ricevuto Ruslan Stefanchuck, presidente della Verkhovna Rada ucraina, e Yaël Braun-Pivet, presidente dell’Assemblea nazionale francese, mentre domani sono attesi i colloqui con la speaker della Camera dei Comuni del Regno Unito Lindsay Hoyle, con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, e con Tulia Ackson, presidente dell’Assemblea nazionale della Tanzania e presidente di turno dell’Unione interparlamentare. Una partecipazione, quella della speaker tanzaniana, rafforzata dalla partecipazione di Dodoma al Piano Mattei per l’Africa e dalla recente nomina a ministro degli Esteri dell’ex ambasciatore della Tanzania in Italia, Mahmoud Thabit Kombo, considerato da diversi analisti un potenziale candidato alla successione della presidente uscente Samia Suluhu.

Domani Fontana presiederà i lavori nella sala consiliare di palazzo del Podestà. Prevista ma non più assicurata la partecipazione alla sessione inaugurale del presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, mentre confermati sono gli interventi della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola e del presidente della Verkhovna Rada ucraina, Ruslan Stefancuk. Seguiranno tre sessioni di lavori a porte chiuse. La prima, dedicata al tema “Sicurezza e sviluppo, nuovi equilibri geopolitici e accesso alle risorse strategiche”, sarà moderata dagli speaker della Camera di Stati Uniti e Giappone; la seconda è stata incentrata su “Il G7 per l’Africa e il Mediterraneo, le sfide comuni della stabilità e della crescita” e prevede l’intervento del presidente dell’Assemblea nazionale francese Yael Braun-Pivet, dell’omologo canadese Greg Fergus e di Tulia Ackson, presidente dell’Assemblea nazionale della Tanzania e presidente di turno dell’Unione interparlamentare. La terza sessione dei lavori, infine, sarà dedicata ai temi di “Intelligenza artificiale, Cybersicurezza e tutela degli interessi nazionali: il ruolo dei Parlamenti nella transizione digitale”: ne parleranno il presidente del Bundestag tedesco Barbel Bas, e Lindsay Hoyle, speaker della Camera dei comuni del Regno Unito. Al termine sarà adottata la dichiarazione finale e il presidente Fontana, con un discorso conclusivo, procederà al passaggio di consegne della presidenza 2025 del G7, spettante al Canada. Venerdì sera, tempo permettendo, le delegazioni sono invitate ad assistere in Arena ad una rappresentazione de ‘Il Barbiere di Siviglia’.

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Fonte: https://www.agenzianova.com/news/g7-parlamenti-aperta-a-verona-la-22ma-conferenza-dei-presidenti-delle-camere-basse/

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