approvate le compensazioni per gli espropri dell’autostrada della pace
Il Consiglio dei ministri del Governo di unità nazionale della Libia (Gun) ha approvato le compensazioni per gli espropri delle proprietà situate lungo il percorso dell’autostrada costiera Emsaad-Ras Jedir, un’infrastruttura strategica attesa da oltre un decennio tesa a collegare la Libia orientale e occidentale. Lo ha confermato il capo dell’Autorità per l’implementazione e gestione dell’autostrada (Erma), Ali Agab, spiegando che questa decisione rappresenta un passo essenziale per avviare i lavori, subordinati al completamento delle procedure tecniche e contrattuali.
Il progetto infrastrutturale era stato concordato a grandi linee nel famoso Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione firmato da Italia e Libia a Bengasi il 30 agosto del 2008. All’articolo 8, comma 1, del suddetto Trattato l’Italia si impegnava “a reperire i fondi finanziari necessari per la realizzazione di progetti infrastrutturali di base che vengono concordati tra i due Paesi nei limiti della somma di 5 miliardi di dollari statunitensi”. Tale importo era stato poi confermato dall’Italia con la Legge numero 7 del 6 febbraio 2009, che aveva trasformato i 5 miliardi di dollari nel cambio di allora, ovvero 3,6 miliardi di euro, ripartiti in 180 milioni di euro annui per 20 anni fino al 2028. La somma è stata confermata da un Dpcm del 31 marzo 2011 e risulta ancora accantonata, in attesa di essere spesa per il mega-progetto per costruire un’autostrada che si snoda per oltre 1.800 chilometri.
E’ importante sottolineare che le compensazioni per gli espropri non sono incluse nell’Accordo di amicizia e che sono dunque a carico della parte libica. L’argomento è stato trattato a latere di una lunga riunione tenuta ieri mattina a Tripoli dal primo ministro Abdulhamid Dabaiba, con i consulenti italiani Claudio Gatti e Fabrizio Averardi Ripari di PMC Mediterraneum (al 60 per cento gruppo Anas e al 40 per cento del gruppo privato Btp infrastrutture) e quattro rappresentanti dell’azienda italiana Todini. Quest’ultima ha firmato il 29 ottobre la lettera di accettazione con Erma (che sta per Emsaad-Ras Jedir Motorway Authority) per i lotti 4.2 e 4.3 dell’autostrada costiera, documento chiave che accetta formalmente Todini come assegnataria del contratto per i lavori, in attesa della definizione delle clausole di garanzia finanziaria e operativa. Secondo quanto appreso da “Agenza Nova” da fonti libiche vicine al dossier, il contratto vero e proprio e dovrebbe essere firmato entro la fine dell’anno in corso.
Con il progetto Emsaad-Ras Jedir, la Libia mira anche a rafforzare la cooperazione con l’Italia, rilanciando iniziative infrastrutturali di grande impatto che non solo favoriranno la mobilità interna, ma porteranno anche un impulso vitale agli scambi economici tra i due Paesi. Il progetto, considerato prioritario dal governo libico, è stato oggetto di discussione anche durante gli incontri tra Dabaiba e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La stampa libica sottolinea che Dabaiba ha insistito sull’importanza di accelerare i lavori anche nel primo lotto Al Marj-Emsaad, nell’est del Paese, rivedendo le clausole finanziarie e iniziando parallelamente i lavori nel quarto lotto, senza ulteriori ritardi. Secondo le fonti di “Nova”, tuttavia, la primissima sezione nell’est del Paese risulta più problematica perché, è stato spiegato, un’azienda turca avrebbe già iniziato i lavori per realizzare alcuni chilometri di autostrada dal confine egiziano verso la città di Tobruk, in Cirenaica. Il lotto numero uno, aggiudicato da WeBuild nel 2023, è inoltre oggetto di un negoziato sui costi che secondo la parte italiana sarebbero lievitati nel corso degli anni. Il progetto è ulteriormente complicato dalla richiesta della parte libica di aggiungere una bretella di collegamento con la città di Bengasi.
“Agenzia Nova” ha appreso, inoltre, che il governo Dabaiba si è impegnato a garantire la sicurezza dei lavori, anche per quanto riguarda lo sminamento. Vale la pena ricordare che la Missione bilaterale di assistenza (Miasit) in Libia è impegnata nella formazione dei genieri libici specializzati nella ricerca e la bonifica degli ordigni esplosivi. I corsi di “demining” altamente qualificanti sono erogati dai Mobile training team (Mtt italiani), in conformità all’Accordo tecnico di cooperazione militare del 2020, al fine di consentire l’incremento capacitivo della Difesa libica. La questione sicurezza, fondamentale per la ripresa degli investimenti italiani, è a sua volta legata alla stabilità politica che, pur con tutte difficoltà di un Paese con due governi rivali e dove non si vota da oltre dieci anni, si sta consolidando. Ne è la prova il fatto che lo stesso Business forum Italia-Libia si è svolto senza intoppi alla vigilia del quarto anniversario del cessate il fuoco del 28 ottobre 2020. Ormai sono quattro anni che gli eserciti dell’est e dell’ovest del Paese non si sparano, un risultato non scontato e di buon auspicio per le prossime gare che, tra pochi mesi, dovrebbero riguardare gli altri sotto-lotti della gigantesca cosiddetta “autostrada della pace”.
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