«Argentina 1985» e il compito civile del cinema di far sì che gli orrori non si ripetano- Corriere.it


di Maurizio Porro

Il film di Santiago Mitre, applaudito alla Mostra di Venezia e ora disponibile su Prime Video, il drammatico racconto della fine di un incubo

Questo film di Santiago Mitre, applaudito alla Mostra di Venezia da dove uscito per senza alcun Leone, il drammatico racconto della fine di un incubo, cio della dittatura della giunta militare di che impose dal 1976 al 1983 un crudele regime di torture e desaparecidos, al comando del generale Jorge Rafael Videla (1925 – 2013) e di tutta la sua compagnia di orrore. Come lo fu Vincitori e vinti di Kramer nel 1960, con quel cast impressionante, che fu il lungo processo di Norimberga contro i crimini nazisti, Argentina 1985 ha il compito di rimuovere un incubo per vie legali.

Ed anche, oltre che una storia pubblica, la storia di un patimento, di una crisi, dei dubbi privati dell’avvocato Julio Strassera (come sempre insostituibile Ricardo Darn) che regge le sorti del dibattimento e da cui dipenderanno le sorti del processo e il parere della giuria popolare. E c’ anche un partner in tribunale che ha un suo curriculum di angosce, il pi giovane Luis Moreno-Ocampo, l’altrettanto bravo Peter Lanzani. Ma, come si capisce facilmente, il film che dovete e potete vedere su Prime Video, ha soprattutto un compito civile ed educativo, deve spiegare cosa successo a chi non era presente, per evitare che l’orrore si ripeta secondo i cicli e i ricicli storici.

Passano sullo schermo quattro mesi di preparazione e poi di dibattimento per organizzare gli atti di un processo che coinvolge tutto un paese, con 833 testimoni che non vedono l’ora di raccontare le brutture morali e materiali di cui sono state vittime e testi nei centri di tortura e nelle prigioni clandestine, con un omaggio alla storia crudele dell’umanit di ben 30.000 persone scomparse nel nulla e che ancora oggi le Mamme piangono. Nulla facile, la dittatura ha ancora armi e uomini segreti e nascosti per minacciare rappresaglie, bombe e attentati mortali, ma questa volta il cinema sa cosa deve dire e come, conosce la meticolosit di un dibattimento che ci deve tenere incollati al banco del tribunale.

Sappiamo che c’ stato un delitto contro tutta una nazione, ciascuno stato colpito nel suo intimo, quindi il regista mette in primo piano il fattore umano anche di chi deve giudicare un obbrobrio come questo, ma senza mai chiedere aiuto alla retorica, nasce tutto dalla voglia di spiegare e di ricordare, non di perdonare, perch il pericolo non mai dietro l’angolo. Quindi abbiamo il dramma della prefazione quando gli avvocati prepararono l’istruttoria, poi la sfilata dei testi al processo (con una testimonianza da far paura) e infine arriva la sentenza che mette almeno in questo momento in pace gli uomini, come si dice, di buona volont.

14 dicembre 2022 (modifica il 14 dicembre 2022 | 07:19)



Fonte: https://www.corriere.it/spettacoli/cinema-serie-tv/22_dicembre_14/argentina-1985-compito-civile-cinema-far-si-che-orrori-non-si-ripetano-366e9966-7b14-11ed-bc9c-a728567cab0d.shtml

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