Calcio sociale, nuova frontiera da esplorare
Un calcio ricreativo, più di una semplice variante del calcio amatoriale. Un calcio di relazione, in cui prevale l’aspetto ludico, un calcio legato al territorio, con ricadute terapeutiche e salutari per i praticanti, di provato valore scientifico. Talvolta un calcio attento alle fragilità, alle diversità. Una grande cornice, insomma che contiene un quadro colorato da varie esperienze, come quelle del calcio camminato, o del calcio misto (donne-uomini). Un calcio “altro”, più che un altro calcio. In due parole: calcio sociale.
Di questa nuova e variegata frontiera dell’attività legata al gioco del pallone, già sviluppata da molte realtà locali in varie parti d’Europa, si discuterà il prossimo 29 maggio, all’Auditorium del Centro tecnico federale di Coverciano, nel convegno “Calcio sociale. Realta? e prospettive”, organizzato da Aiac e Lega Pro. Alla presenza del presidente dell’Aiac, Renzo Ulivieri e del presidente della Lega Pro, Matteo Marani, un panel di relatori di livello internazionale, coordinato dal professor Castagna, metterà a fuoco il tema, partendo da alcune esperienze sul campo (St.Pauli in Germania, Porto in Portogallo, Cesena FC e Centro Storico Lebowski in Italia), cercando di proporre una possibile via italiana al calcio sociale.
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