Cappelli da tutto il mondo- Corriere.it


di Letizia Rittatore Vonwiller

Tra rari copricapi indossati da donne africane ad altri che, il 12 ottobre, saranno protagonisti di un evento musicale

Un viaggio attraverso epoche, culture e identit che racconta il mondo a partire dalla testa. questo il filo conduttore della mostra collaterale Da ogni capo del mondo, curata da Martina Barison e allestita in occasione di Mercanteinfiera Autunno: una quarantina di cappelli, testimoni di storie, riti, cerimonie, battaglie e spiritualit, che provengono da una straordinaria collezione privata.

Tutto inizia negli Anni 90 da un viaggio di nozze in Thailandia: I miei genitori portano a casa tre copricapi colorati, che poi appendono lungo la scala di casa — spiega Barison —. Un gesto semplice, affettivo, che diventa rituale perch a ogni viaggio se ne aggiungono altri. Mercatini locali, antiquari, fiere di settore, ogni occasione diventa una possibilit di scoperta. Fino a che la raccolta, che mette insieme Borsalino, berretti garibaldini, cappellini Lenci, caschi cerimoniali africani e amazzonici, arriva a un numero cospicuo: oltre 800 pezzi dal ’700 agli Anni 70, 300 dei quali di rilevante valore antropologico, etnografico o artistico. un atlante visivo e simbolico. Un modo per far incontrare universi distanti. Non in senso esotico ma etico. Perch ogni oggetto rappresenta la funzione sociale e la visione del corpo in una civilt — continua la curatrice di Rovigo, 32 anni, insegnante e antropologa in formazione che, entrata in scena in un secondo momento, vuole dare nuova vita alla collezione: Ho sempre respirato l’atmosfera di curiosit, ricerca e passione e oggi contribuisco in maniera personale in qualit di curatrice e organizzatrice di eventi culturali e mostre.

L’esposizione di Parma contempla molti pezzi rari e preziosi, come il casco Mende della Sierra Leone, uno dei pochi copricapi indossati da donne africane, o la berretta cardinalizia di Papa Giovanni XXIII. Quest’ultima un dono del Segretario particolare che per noi stato un segnale fortissimo e la conferma che valeva la pena continuare questo percorso. Studio, trattativa, passione, sono alla base di tutto. E anche la fortuna gioca il suo ruolo. Per esempio, un antiquario tedesco, incontrato a Genova, che stava vendendo un lotto ha rivelato Ne ho un po’ a Colonia, ma in realt ne aveva un centinaio. E la famiglia Barison non se li lasciati sfuggire.

La scelta del titolo della mostra Da ogni capo del mondo gioca sul doppio senso: capo come testa e come luogo geografico da scoprire. L’idea costruire una mappa nei cinque continenti di testimonianze di un popolo, di un uso, di un tempo. Dall’elmo di un samurai del periodo Edo al copricapo di uno sciamano con 300 turchesi e decorato con corallo e corniola che proviene dalla regione del Ladakh, al prototipo ottocentesco pensato per Carlo X come un cimiero e ritrovato in un teatro in Francia, un cilindro alto 80 cm, monumentale. Unico.

L’intento di Martina di trasformare questo archivio in strumento educativo, narrativo, sensoriale. Cos cinque cappelli, il 12 ottobre, nel padiglione 4 della fiera di Parma saranno protagonisti della performance Racconti in musica e interpretati da attori e musicisti. Ogni oggetto evoca le emozioni provate, un evento storico, un rito di iniziazione, una battaglia — chiarisce Barison — partiamo da fatti reali e li romanziamo. Come il copricapo dei Piedi Neri, legato a uno scontro con l’esercito degli Stati Uniti, che viene accompagnato da percussioni, oppure il costume sciamanico nepalese, utilizzato per entrare in trance e associato a suoni di tamburo.

Il futuro? Sogniamo collaborazioni con spazi espositivi, maison di moda, ma anche dialoghi con il cinema e il design. Stiamo lavorando a mostre itineranti, un sito, un catalogo, un libro e un progetto con musica e danza. Vogliamo che la collezione continui a parlare, a farsi ascoltare. Questo accessorio, fondamentale per secoli, oggi nella societ occidentale, si porta meno ma, conclude Martina Barison un oggetto imprescindibile nella storia dell’umanit: perch identifica, comunica, protegge, abbellisce e racchiude l’essenza simbolica della testa e del pensiero, dello status sociale. Ovunque, da sempre, un cappello dice chi sei.

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9 ottobre 2025 (modifica il 9 ottobre 2025 | 08:43)



Fonte: https://www.corriere.it/cronache/25_ottobre_09/cappelli-tutto-mondo-02d7569e-a396-11f0-a639-ed5d1098fca9.shtml

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