c’è anche un paraplegico 50enne fra i superstiti del naufragio
C’è anche un paraplegico di 50 anni e passa fra i naufraghi siriani che, assistiti dagli psicologi della Croce Rossa, oggi, hanno trascorso il loro primo giorno all’hotspot di Lampedusa. “E’ riuscito a galleggiare e a nuotare e poi è stato issato sullo scafo dagli altri compagni di viaggio. Ha visto, come tutti gli altri, la morte con gli occhi, ma si è salvato”, racconta Francesco D’Arca, il dirigente medico del poliambulatorio di Lampedusa che, nell’infermeria allestita su molo Favarolo, ha prestato soccorso ai naufraghi. “Erano tutti, un paio in particolar modo, in stato confusionale dovuto allo choc per essere rimasti per così tanto tempo in acqua e in balia del nulla – spiega D’Arca – . Si tratta di due giovani e gli altri sono uomini di mezza età. Hanno raccontato di essere partiti in 28 da Sabratha, in Libia, la loro barca si è girata su di un fianco a causa del mare grosso e sono caduti in acqua. Tra loro c’erano anche tre bambini di 5, 7, e 10 anni. Il primo – ricostruisce il dirigente medico – era col papà. I due più grandi, invece, erano non accompagnati, quindi affidati ad amici o conoscenti. Sono dispersi anche loro”.
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Uno dei sopravvissuti, subito dopo i controlli all’infermeria di molo Favarolo, è stato portato al poliambulatorio. Ed è lo stesso uomo che, a causa di una grave patologia, è stato già trasferito in un ospedale di Palermo. Gli altri 6 sono stati presi in carico dal team sanitario, dall’equipe multidisciplinare e dagli psicologi, che hanno già iniziato incontri di gruppo e singoli, dell’hotspot dove, in serata, c’erano 280 ospiti. All’indomani del salvataggio, mentre sono ancora in corso le ricerche dei 21 dispersi con un aereo messo a disposizione da Frontex e con le motovedette della guardia costiera,
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