Colombaccio, l’Enpa denuncia la Regione Emilia-Romagna: “Piano crudele e illegale, colpisce anche nidiacei”

L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica contro il piano di controllo del Colombaccio approvato dalla Regione Emilia-Romagna, giudicato non solo crudele e sproporzionato, ma anche in contrasto con le normative europee e nazionali sulla tutela della fauna selvatica.
Secondo l’Enpa, il piano prevede abbattimenti durante la stagione riproduttiva, colpendo anche giovani esemplari e nidiacei, con gravi ripercussioni sul ciclo biologico della specie. L’intervento, si legge nella denuncia, violerebbe le direttive europee e la legge nazionale 157/1992, causando la morte di numerosi piccoli rimasti senza cure parentali e un disturbo biologico significativo per l’intera avifauna.
Il provvedimento ha sollevato forti critiche persino da parte di cacciatori, che hanno già presentato ricorso al TAR, contestando metodi e tempi del piano.
La Regione motiva la misura parlando di danni all’agricoltura, ma Enpa contesta la reale entità di tali danni, che secondo la documentazione ammontano a circa 34.500 euro all’anno sull’intero territorio regionale. Inoltre, non risulterebbero valutate soluzioni alternative non cruente, come dissuasori acustici, visivi o meccanici, già sperimentati con successo in altri contesti.
“Si tratta di un piano antiscientifico e privo di fondamento, pericoloso per la biodiversità, in contrasto con la legge e con ogni principio etico”, denuncia la Protezione Animali. Il Colombaccio è già specie cacciabile in stagione venatoria e, secondo Enpa, questo piano andrebbe ben oltre, rispondendo più alle pressioni di alcune lobby agricole che a dati oggettivi.
L’associazione ha chiesto l’annullamento immediato del provvedimento, sottolineando l’urgenza di fermare interventi che mettono a rischio intere popolazioni di volatili in un momento cruciale per la riproduzione.