Crisi della fondazione Santa Lucia: accordo atteso per martedì, si va verso l’amministrazione straordinaria


La svolta definita sulla crisi della fondazione Santa Lucia di Roma dovrebbe arrivare martedì prossimo. È quanto emerso dal tavolo tenuto al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo Urso, del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, dei vertici della fondazione che controlla l’istituto e dei sindacati. “È stato un incontro a tratti molto teso. Per noi la via maestra è quella dell’amministrazione straordinaria, non ce ne sono altre – ha spiegato il presidente Rocca -. Abbiamo ribadito con forza la volontà della Regione, ma anche del Governo, che vi sia un soggetto nuovo a controllo pubblico che possa rilevare il Santa Lucia. Si sono presi del tempo. Martedì aspettiamo una risposta definitiva da parte della fondazione. Abbiamo bisogno di una risposta. Si sono presi del tempo e martedì ci siamo riconvocati per la risposta definitiva da parte della proprietà – ha sottolineato Rocca -. Il governo sta lavorando per dare delle risposte a questa crisi e nella conversione del decreto legge Omnibus, la Regione è pronta per fare la sua parte, a creare un veicolo giuridico, per rilevare la fondazione Santa Lucia”, ha concluso il governatore.

L’istituto di ricovero e cura, specializzato nella neuroriabilitazione ospedaliera e nella ricerca sulle neuroscienze, è ufficialmente in fallimento. A rischio ci sono 800 lavoratori e i percorsi di assistenza e ricerca di migliaia di pazienti di tutto il Paese. Durante il tavolo, un gruppo di lavoratori sono rimasti in presidio davanti al ministero, chiedendo che l’Istituto resti pubblico e che non venga “svenduto” ai privati, nel corso della procedura di concordato preventivo.

“La proprietà non ha ancora accettato l’amministrazione straordinaria – ha affermato il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola -. Gli abbiamo fatto capire che senza una soluzione sarebbe partita un’intensificazione della mobilitazione. Tra 72 ore si capirà, anche perchè in Parlamento c’è in discussione il provvedimento Omnibus che darà risorse e si potranno fare anche accorgimenti. Ma noi siamo molto arrabbiati e la pazienza sta finendo”, ha concluso Di Cola. “Il tavolo non è andato come speravamo, ma come ci aspettavamo: l’Esecutivo ha mantenuto la compattezza di voler entrare nella governo del Santa Lucia – ha sottolineato il segretario della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica -. I sindacati e le Istituzioni hanno fatto la stessa richiesta, ma la proprietà continua a chiedere tempo. La svolta è vicina anche se c’è il rischio che lo scontro si acuisca”, ha concluso Civica.

Intanto, i lavoratori e le lavoratrici della Fondazione sono pronti a incrociare le braccia se dal tavolo del ministero delle Imprese e del Made in Italy non arriveranno risposte. La prima di una serie di giornate di sciopero è fissata per il 12 settembre. “Il sindacato la scelta l’ha già fatta. Nel caso in cui non si andranno a incontrare le esigenze dei lavoratori, della cittadinanza e del servizio pubblico, quindi senza una soluzione, andremo avanti con la nostra azione di lotta”, ha chiarito il segretario nazionale della Cisl funzione pubblica, Roberto Chierchia -. Andremo avanti con la lotta, con altri scioperi, oltre a quello del 12 settembre, ma anche altre iniziative come quella della fiaccolata. Una struttura di eccellenza nazionale, come la Fondazione, che vive di soldi pubblici, non può essere dismessa né svenduta”, ha concluso Chierchia.

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Fonte: https://www.agenzianova.com/news/crisi-della-fondazione-santa-lucia-accordo-atteso-per-martedi-si-va-verso-lamministrazione-straordinaria/

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