Cuzzilla: «Nei manager la risorsa chiave per la crescita delle Pmi»

«Managerializzare le Pmi è una priorità assoluta: di fronte ad un mondo che cambia e all’accelerazione dei processi di trasformazione, qui ci sono le competenze chiave per competere». Per Stefano Cuzzilla, presidente di 4.Manager, sono anzitutto i dati a presentare in modo inequivoco i problemi sul tappeto: il 55% delle imprese che non ha ancora adottato tecnologie di intelligenza artificiale, ad esempio, cita la mancanza di competenze interne come principale ostacolo. Temi che saranno centrali nel percorso Innovation Days, roadshow che oggi a Brescia prende il via nella sua settima edizione, organizzato da Confindustria e Sole 24 Ore con la collaborazione di Sistemi Formativi Confindustria, Confindustria Innovation Hub e il supporto di 4.Manager.
«Questo percorso per noi è fondamentale – spiega – perché tratta esattamente i temi che riteniamo prioritari, guardando ai manager come a motori chiave del cambiamento. Se le grandi aziende sono già strutturate, nelle tante realtà minori occorre fare un passo in avanti: oggi i mercati accelerano e ci sono nuovi modelli di business da gestire con nuove priorità: ecco perché l’inserimento di nuove figure manageriali è un obiettivo chiave». Schema che 4.Manager, costituita nel 2017 da Confindustria e Federmanager, impegnata in un Osservatorio sul mercato del lavoro e in progetti nazionali e territoriali per sviluppare una nuova cultura d’impresa e manageriale, ha adottato ad esempio nella collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub. «Partnership win-win utilizzando questo grande strumento di trasferimento dell’innovazione – racconta Cuzzilla – a cui abbiamo fornito numerosi manager temporaneamente senza occupazione, in modo da farli collaborare con le Pmi e fornire loro un contributo di conoscenza. Dirigenti che in molti casi sono poi stati trattenuti nelle stesse aziende e confermati, a testimonianza della validità del progetto». Innovazione che resta cruciale per competere ma che in Italia si presenta con luci e ombre, con livelli di maturità digitale inferiori alle media Ue.Mentre l’utilizzo delle tecnologie di AI, evidenzia l’Osservatorio di 4.Manager, pur in crescita, è limitato ancora all’8% dei casi.
«Guardando anzitutto alle transizioni gemelle – spiega – l’accelerazione è evidente. La domanda di manager dalle imprese è in effetti in crescita ma allo stesso tempo vediamo una scarsità crescente delle figure più ricercate: un tema da affrontare, con percorsi di reskilling e formazione continua. E anche su questi aspetti 4.Manager è in campo con progetti concreti».
Gap di avanzamento digitale che in Italia continua a palesarsi anche a livello geografico: dai dati dell’Osservatorio emerge infatti come al Nord ci sia un livello medio-alto di digitalizzazione nel 25% delle imprese, al Sud solo nel 16%. «Trend rafforzato anche dalla maggiore presenza di aziende strutturate nel Nord, con il risultato di provocare un’attrazione di talenti e manager, che spesso dal Sud si spostano in quelle aree, alimentando questo circolo vizioso». Altro nodo, che sarà oggi al centro del dibattito a Brescia, riguarda il gender gap, che in ambito manageriale si palesa sia in termini numerici che retributivi, con la parte femminile generalmente penalizzata in entrambi gli aspetti. «Solo con un’occupazione femminile sui livelli europei possiamo pensare in Italia di trovare sentieri di crescita del Pil più robusti mentre a livello “micro”, è chiaro che in termini di reputazione di mercato avere politiche di genere avanzate rappresenta per l’azienda un valore aggiunto. Lo smart working da questo punto di vista è un asset importante da valorizzare, un modo per rafforzare percorsi inclusivi nel mercato del lavoro.
Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/cuzzilla-nei-manager-risorsa-chiave-la-crescita-pmi-AHasRIE