Da Marina di Ravenna al Costa Rica e ritorno: i 5 pescatori del Rock Sea Fishing Club festeggiano il nono posto alle “olimpiadi” della pesca

Un centinaio di persone, tra amici e sostenitori li hanno festeggiati ieri sera, al bar Centrale di Marina di Ravenna, appena sbarcati dall’aereo che li ha riportati in Italia. Stiamo parlando dei 5 pescatori del Rock Sea Fishing Club di Marina di Ravenna, Daniele Tarroni, Bernard Kulundzic, Diego Bondi, Vittorio Impellizzeri e Florin Vieur Ucur, reduci dall’Offshore World Championship a Quepos in Costa Rica, dove si sono aggiudicati il nono posto assoluto, sfiorando di pochi punti il podio.
Per partecipare a quelle che nel settore sono considerate le “olimpiadi” della pesca, serve qualificarsi vincendo una delle 120 gare disputate in 43 paesi del mondo: nel 2024 il team ravennate si è infatti aggiudicato il “Big Game 4 Tuna” di Parenzo, in Croazia, pescando il tonno più grosso della competizione, di ben 144 kg.
A Quepos si sfidavano 34 equipaggi da 19 Paesi del mondo e il loro era l’unico in rappresentanza dell’Italia. La manifestazione si è tenuta dal 6 al 10 di aprile, per tre giorni di gara con sessioni di pesca dalle 7.30 del mattino alle 15.30 del pomeriggio. La tecnica utilizzata era quella della pesca a traina, con barca in movimento ad una velocità di 7-8 nodi e un certo numero di esce stese dietro. Per ogni giornata, ad ogni team veniva assegnata una diversa barca, sorteggiata tra quelle disponibili, tutte fornite di capitano e marinaio, per consentire una competizione il più equa possibile. Tutto sotto le rigide regole stabilite da IGFA, l’International Game Fishing Association, che prevedono di filmare il pesce pescato fino al suo rilascio vivo in mare, per preservare l’ambiente marino.
In tre giorni di gara sono stati pescati quasi 600 pesci, prevalentemente pesci Vela, qualche Marlin ed Eldorado: l’equipe ravennate è riuscita a pescare ben 24 pesci vela, sfiorando per un soffio il podio, conquistato dalla squadra che è riuscita a catturarne appena 3 in più. Ma ha giocato contro anche la sfortuna. A mezz’ora dalla fine della terza giornata di gara, quando la loro barca si trovava a circa 50 miglia dal porto, si è rotto un motore: “Eravamo in una zona in cui si pescava molto bene – racconta Diego Bondi – e ci importava solo di quello. Fino all’ultimo siamo stati primi di giornata, ma negli ultimi 5 minuti un altro equipaggio ha pescato un pesce Vela in più e ci ha soffiato il titolo di primo equipaggio del terzo giorno. Alla fine, ci hanno trasbordato su un’altra barca, mentre il comandante e il marinaio sono rientrati con un motore solo, dopo 8 ore di navigazione”.
“Ci mancavano appena tre pesci per essere sul podio – continua -, i primi 9-10 equipaggi erano tutti vicinissimi, con 27 pesci saremmo stati terzi. Ci siamo classificati noni assoluti e, considerato che per noi era tutto nuovo, è stato un grandissimo risultato”.
Aspettative soddisfatte, dunque? “Le aspettative erano di divertirsi – prosegue -, cosa che è successa e tutto quello che veniva in più sarebbe stato ben accolto, dunque questo nono posto ci riempie di orgoglio. Sicuramente proveremo a riqualificarci: si tratta di un circuito che non prevede gare in Italia, quindi con ogni probabilità quest’estate parteciperemo nuovamente alle competizioni che permettono la qualificazione, con la voglia di riprovarci”.
Il team è stato anche ricevuto dall’ambasciatore italiano in Costa Rica, Alberto Colella, per uno scambio di saluti. Il contatto, avvenuto in Italia, prima della partenza è stato fonte di grande incredulità per i pescatori ravennati: “Ci ha contattati tramite WhatsApp la segretaria dell’ambasciatore, per concordare una visita durante il nostro soggiorno in Costa Rica – racconta sempre Bondi -. Era il 1° di aprile, abbiamo creduto ad uno scherzo. Poi abbiamo verificato inviando una mail ed era tutto vero!”. L’ultimo giorno prima della ripartenza, sono stati in ambasciata e hanno raccontato delle loro prodezze all’OWC: “È stata una grande emozione incontrare l’ambasciatore come unica rappresentanza italiana alla manifestazione”.

L’ultima emozione è quella per la sorpresa architettata dagli amici ieri sera: “La festa è stata stupenda, non ce l’aspettavamo proprio! – conclude Bondi -. Appena scesi dall’aereo, finalmente in Italia, ci siamo detti ‘troviamo un bar per brindare con un buon rosso!’. Invece ci sono venuti a prendere le nostre signore, che già non ci aspettavamo di vedere in aeroporto e poi hanno insistito per non fermarsi lungo la strada, ma per andare direttamente al Bar Centrale di Marina. Quando siamo arrivati era tutto chiuso, con le luci spente, ma dentro ci aspettava la festa a sorpresa! È stato veramente emozionante!”.

