ecco il travaglio di chi deve ottenere l’alimentazione sostitutiva
File, attese, burocrazia e ancora file, attese e burocrazia. In un sistema sanitario che non brilla per eccellenza anche (e non solo) a causa di una significativa carenza di personale, ci sono storie che evidenziano delle difficoltà di natura principalmente organizzativa e che, a ben vedere, sarebbero persino evitabili.
A raccontarci la sua storia Marco (nome di fantasia), parente di una donna che soffre di una malattia degenerativa e invalidante che sta riducendo progressivamente la sua capacità di alimentarsi in modo autonomo. Su suggerimento del proprio medico curante avvia le procedure per accedere alla fornitura da parte dell’Asp di un alimento sostitutivo. Si tratta di un prodotto su base liquida che contiene però i nutrienti necessari e che viene fornito dal servizio sanitario nazionale solo dopo parere di un’apposita visita specialistica.
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Così Marco si reca prima a prenotare questa visita per essere contattato poche settimane dopo. Si reca quindi all’ospedale di Agrigento, struttura che oggi ospita il poliambulatorio, dove la donna viene sottoposta al controllo, che ne conferma le condizioni di salute. Si reca quindi alla farmacia del “San Giovanni di Dio”, che si trova pochi piani più sotto e ottiene un foglio con il quale deve recarsi ad alcuni chilometri di distanza, cioè nei locali dell’ex ospedale di via Giovanni XXIII, dove il foglio viene timbrato e firmato.
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Con tale prezioso pezzo di carta Marco risale in auto e torna alla farmacia di contrada Consolida, dove può finalmente accedere al farmaco e iniziare la somministrazione dello stesso.
“Non ho nulla da contestare ai medici e al personale dell’Asp – spiega Marco – che si è dimostrato sempre gentile e disponibile. Mi chiedo però se sia possibile dover fare un vero e proprio ‘ping pong’ per un atto che potrebbe essere semplicemente inviato per via telematica da un indirizzo a un altro. Io sono nelle condizioni di spostarmi in modo autonomo, ma se così non fosse stato? Se si fosse trattato di una persona con difficoltà a spostarsi? O magari un anziano senza un’autovettura che avrebbe quindi dovuto utilizzare i mezzi pubblici?”.
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La procedura, ci conferma Marco, è ormai istituzionalizzata: non si tratta cioè di una circostanza casuale dovuta magari a un problema passeggero e nessuno ha mai pensato, purtroppo, di trovare una soluzione che fosse più “smart”.
Fonte: https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/richiesta-alimentazione-sostitutiva-asp-racconto.html