Elena Sartori (Ravenna in Comune): cronaca della morte annunciata del Festival internazionale di Musica d’Organo di San Vitale

Elena Sartori, candidata per il Consiglio comunale nella lista di Ravenna in Comune (a sostegno della candidatura a sindaca di Marisa Iannucci), già organizzatrice del Festival internazionale di Musica d’Organo di San Vitale interviene per denunciare la “morte annunciata” del festival che sarebbe giunto quest’anno alla 64^ edizione ma che non si terrà. Secondo Sartori e Ravenna in Comune “la Curia Arcivescovile e l’Opera di Religione hanno deciso di cancellarlo. Lo hanno fatto in completa autonomia e senza dare notizia di aver consultato le Istituzioni cittadine, nonostante l’importanza che il festival riveste sia sotto il profilo culturale che economico e turistico per il nostro territorio. Ed anche senza tener conto del fatto che l’organo di San Vitale, che gli artisti internazionali hanno suonato durante il Festival, è stato fatto realizzare appositamente per il Festival nel 1960 dalla Provincia di Ravenna, che ne è proprietaria, e alla Diocesi è stato affidato proprio perché venisse proseguito l’utilizzo che ha giustificato l’acquisto.”
Sartori e Ravenna in Comune denunciano poi che da “quando è stata data la notizia le Istituzioni cittadine non hanno mosso un dito per porvi rimedio. Né hanno dato comunicazione di averci quanto meno provato. Come se la cosa non riguardasse la nostra collettività ma fosse una faccenda privata nella quale non intromettersi… Non è così, invece: il Festival Internazionale di Musica d’Organo di San Vitale è bene comune che andava salvaguardato. Ma a Ravenna la cultura è faccenda gestita privatamente. La cittadinanza non deve intromettersi. Poco importa che una petizione appositamente lanciata abbia in poco tempo superato le 700 sottoscrizioni proprio per domandare l’opposto.”
Alla richiesta di chiarimenti di Ravenna in Comune, dice una nota, “non è stata data alcuna risposta. Come sempre avviene del resto. Le richieste sgradite, a differenza dei complimenti untuosi, non sono apprezzate dal centrosinistra. Ma nemmeno il centrodestra, bisogna dirlo forte, ha sollevato obiezioni. Di fatto c’è un’idea di cultura condivisa al di là degli schieramenti che ne fa una roba da spartizione invece che una gioia da condividere… Per tornare a lottare contro tutto questo Ravenna in Comune si presenta alle prossime elezioni comunali con la propria candidata Sindaca Marisa Iannucci. Per una idea diversa di cultura, veramente pubblica, candidiamo Elena Sartori, che per oltre venti anni ha diretto una eccellenza internazionalmente riconosciuta come il Festival d’Organo di San Vitale, al Consiglio Comunale di Ravenna.”
Elena Sartori racconta: “Quando, nel 2004, il Direttore Artistico del Festival Andrea Berardi mi chiede di subentrargli e prendere il suo posto, il Ministero ci chiude la convenzione, il contributo dell’Amministrazione ravennate scende da 15.000 a 10.000 euro e rimane l’unica voce di finanziamento pubblico su cui la Polifonica può contare. Non è stato sempre divertente organizzare i concerti d’organo a San Vitale. Ci siamo sentiti mortificati e trattati senza rispetto; siamo rimasti chiusi al buio in Basilica per una notte intera, senza che nessuno rispondesse alle nostre richieste di aiuto; più volte abbiamo dovuto restituire al pubblico i soldi del biglietto perché la corrente elettrica saltava continuamente rendendo impossibile arrivare alla fine del concerto (abbiamo poi verificato che il salvavita del termocompressore dell’organo era stato manomesso e tarato a 35°, temperatura facilmente raggiungibile in agosto… Passano gli anni, il canone di concessione della Basilica costa sempre di più, il contributo finanziario dell’Amministrazione scende a 7.000 poi a 6.000 e poi a 5.000 euro. I soci della Polifonica si indebitano personalmente per permettere il prosieguo di un Festival la cui prerogativa è sempre stata presentare a Ravenna i concertisti professionisti più famosi ed affermati del mondo… e questo ha naturalmente dei costi.”
Dopo aver raccontato che ci furono contatti con il Ravenna Festival che non andarono a buon fine, Sartori afferma che il “colpo di grazia all’antica kermesse organistica ravennate arriva però il 23 giugno 2022, quando la Curia Arcivescovile annuncia la nascita di un nuovo Festival d’organo che si terrà in San Vitale esattamente nello stesso periodo in cui, da 63 anni, la Polifonica organizza faticosamente la propria storica rassegna. Da quel momento, nei mesi di luglio agosto, in San Vitale si verifica una situazione del tutto anomala. Da una parte una storica Associazione di Promozione Sociale di Volontariato che tiene duro, con pochissimi finanziamenti, per riuscire a portare a Ravenna i nomi più prestigiosi del panorama organistico mondiale. Dall’altra, in concorrenza diretta, una cordata di 4 Istituzioni ricche e potenti alleate tra loro: una Curia Arcivescovile e 3 Conservatori di Stato (Ravenna, Cesena e Ferrara), che non hanno spese perché fanno suonare studenti della Scuola e possono coprire le spese organizzative attingendo facilmente ai Fondi d’Istituto previsti dall’AFAM. La Polifonica non cede e, nonostante tutto, anche nel 2024 mette a segno un Festival partecipato… (ma) il 13 settembre 2024 ricevo dalla Curia una lettera dai toni liquidatori, dove mi si revoca – per ragioni che rimangono ancora oggi poco chiare – la concessione della Basilica di San Vitale per organizzare concerti, ma anche del Duomo e anche delle altre Basiliche ravennati.”
“Lo confesso, vivo con disagio in una “cultura” dove fidarsi equivale a passare per fessi, dove “i toni” che usi sono più importanti dell’onestà delle cose che dici e della sostanza delle cose che fai, dove il diritto è scavalcato regolarmente dalla legge del più forte. Mi consolo ancora una volta riascoltando le parole che mette in musica il divin Claudio Monteverdi nell’Incoronazione di Poppea: “chi ragione non ha, cerca pretesti”” conclude Elena Sartori.