era stato lui ad avviarlo al tennis- Corriere.it


di Gaia Piccardi

Aveva 91 anni. Un dolore grande per l’azzurro, appena rientrato da Melbourne dopo aver partecipato all’Australian Open: era il suo punto di riferimento

Josef, l’amatissimo nonno che lo ha accompagnato in auto avanti e indietro tra Sesto Pusteria e il circolo tennis di Brunico quando — al bivio della vita — Jannik Sinner ha preferito il tennis allo sci, mancato marted, a 91 anni, serenamente nel suo letto e circondato dai suoi cari, come riporta il necrologio in tedesco della famiglia Sinner. Un dolore grande per Jannik, appena rientrato da Melbourne dopo aver partecipato all’Australian Open (fuori negli ottavi dopo una battaglia di quattro ore con il numero 4 del mondo Stefanos Tsitsipas): Josef stato il punto di riferimento da bambino e da ragazzo, prima di emigrare a Bordighera all’accademia di Riccardo Piatti, e il nonno ricorre sempre nei ricordi d’infanzia dell’altoatesino, che a casa ormai torna poco ma, quando pu, ama rigenerarsi tra le sue montagne (Lass c’ un’aria diversa).

Il Wiener Schnitzel di nonna Maria il comfort food con cui riconnettersi alle radici, le passeggiate sui sentieri della sua Sesto con nonno Josef erano una bella abitudine portata avanti il pi possibile. Alle 7 di mattina, nel tentativo di far coincidere scuola e sport, era Josef a mettersi al volante sui tornanti con quel nipote rosso di capelli e bravo in tutti gli sport, che alle porte larghe del gigante aveva anteposto la passione per la racchetta. Gi al tennis di Brunico era stato il maestro Heribert Mayr a notare per primo la facilit dei colpi e degli spostamenti del piccolo Sinner, e a riferire a Josef, che a sua volta aveva portato il messaggio a pap Hanspeter e mamma Siglinde, impegnatissimi ai fornelli e tra i tavoli del rifugio in Val Fiscalina. L’etica del lavoro un credo profondo, in casa Sinner. Obbligatorio impegnarsi con seriet e dedizione in ci che si fa. E non a caso, nel salutare Josef, si sottolineano i valori trasmessi alla famiglia, gli stessi che Jannik, oggi che un super professionista dello sport, porta in giro per il mondo. A 14 anni, Jannik si trasferito a Bordighera ma il suo cuore rimasto sulle Dolomiti: Lasciare la famiglia non stata una scelta facile ma, sci o tennis, diventare forte in uno sport ci che ho sempre desiderato. Ringrazio la mia famiglia, che mi ha lasciato libero dall’inizio. E che, da Sesto, fa un tifo sfegatato per il ragazzo rotolato gi dalle montagne come una palla di neve. Ogni tanto, quando gioca in Europa, possibilmente al di qua o al di l delle Alpi italiane, i genitori vanno a vederlo.

Chi si stacca dall’Alto Adige pi spesso per seguire Jannik il fratello Mark, di tre anni pi grande, nato nel ’98 a Rostov sul Don, in Russia: stato adottato dai Sinner quando pensavano di non poter avere figli. Poi il 16 agosto 2001 la cicogna ha portato il barone rosso, che con nonno Josef aveva condiviso anche l’emozione per le sciate con Lindsey Vonn, la fuoriclasse mondiale dello sci. Quanto sia forte lo sappiamo tutti — ha raccontato il top 20 italiano —, conoscerla e parlare un po’ con lei stato un onore. Da bambino ogni sabato e domenica ero davanti alla tv con il nonno a guardare le sue gare. Mi alzavo prestissimo, andavo a sciare alle 7,30 e alle 11 ero sul divano con lui. Memorie indelebili. Montagne, passeggiate, ricette del territorio, ore in auto, racconti, Lindsey Vonn. Il piccolo mondo antico condiviso da nonno e nipote. Un giorno questo dolore ti sar utile, era il bel titolo di un romanzo di Peter Cameron. Si diventa grandi, per forza, anche cos.

26 gennaio 2023 (modifica il 26 gennaio 2023 | 15:38)



Fonte: https://www.corriere.it/sport/tennis/23_gennaio_26/josef-sinner-nonno-jannik-morto-2c971340-9d7a-11ed-9f51-64dfca2771aa.shtml

Back to top button