Estate più calda della norma nel 2025, ma non estrema. Pierluigi Randi avverte: “Possibile rischio di alluvioni urbane”


L’inizio del mese di giugno s’è rivelato particolarmente caldo con temperature massime oltre i 30 gradi e temperature minime che non sono scese sotto i 20°C. Nonostante questo ‘primo allarme’ sembra che l’estate all’orizzonte non sarà particolarmente atroce, perlomeno rispetto ad annate di caldo record. Assieme al climatologo romagnolo nonché Presidente dell’Associazione Meteorologi Professionisti AMPRO, Pierluigi Randi, indugiamo sulla calda primavera che stiamo attraversando e sull’estate che verrà.
L’occasione è stata ghiotta anche per chiedere lumi sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel campo della meteorologia.

L’INTERVISTA

Randi, tecnicamente siamo ancora in primavera, ma l’inizio di giugno è stato segnato da temperature molto elevate. Come possiamo inquadrare questa fase dal punto di vista meteorologico?

“Dal punto di vista astronomico siamo ancora in primavera, ma per la meteorologia l’estate comincia il 1° giugno. In effetti, i primi otto giorni del mese sono stati decisamente caldi: abbiamo registrato temperature massime fino a 32-33°C, a fronte di medie stagionali che dovrebbero essere intorno ai 26-27°C. Anche le temperature minime sono state elevate, tanto da parlare delle prime notti tropicali, cioè notti in cui non si scende sotto i 20°C, soprattutto nei centri urbani.
Una condizione che non possiamo definire propriamente eccezionale, ma sicuramente anomala. Ci sono stati anni come il 2002, il 2003 e il 2022 in cui i primi giorni di giugno hanno toccato anche i 35-36°C. Questa ondata non ha battuto record, ma ha rappresentato una fase calda insolita, culminata tra venerdì e sabato della scorsa settimana”.

Le temperature sembrano aver incontrato anche una diminuzione. Oppure è solamente ‘percezione’?

“Sì, lunedì è entrata aria più fresca dai Balcani, ma da giovedì è attesa una seconda ondata di caldo ancora più intensa ma di breve durata. Domenica potremmo raggiungere i 35°C soprattutto nella parte occidentale della Regione, ma già da lunedì le temperature dovrebbero cominciare a scendere”.

Questo caldo porterà a fenomeni intensi come temporali o maltempo?

“Attualmente i modelli mostrano una certa incertezza sulle precipitazioni. Tuttavia il calo termico previsto sarà accompagnato da aria fredda in quota che potrebbe innescare temporali anche forti, ma molto localizzati. Non si prevede un peggioramento esteso o persistente come quello che ha portato agli eventi alluvionali del 2023-2024. Il rischio, piuttosto, è quello di alluvioni urbane: temporali intensi e circoscritti che in breve tempo riversano molta pioggia su un’area ristretta”.

Che tipo di estate ci aspetta secondo i modelli?

“Le previsioni climatologiche lavorano su scenari a lungo termine e ci indicano un’estate più calda della norma, anche se forse non estrema come quella del 2024, del 2022, del 2017, del 2015 o del 2003 per citare le estati più calde in assoluto. Da dieci anni, tutte le estati sono più calde rispetto al trentennio di riferimento 1981-2010. Sul fronte delle precipitazioni la previsione si fa più incerta: probabilmente nella norma o leggermente sotto, ma con eventi estremi più probabili, ovvero pochi episodi di pioggia ma molto intensi e localizzati”.

Una domanda più tecnica: quanto viene utilizzata oggi l’intelligenza artificiale nel vostro lavoro?

“È già in uso da qualche anno, soprattutto nel processo di assimilazione dei dati che è cruciale per la qualità delle previsioni. L’IA permette di integrare grandi quantità di dati in modo più rapido ed efficiente. Inoltre aiuta a confrontare le previsioni dei modelli attuali con eventi passati simili offrendo una sorta di “correzione” ai modelli numerici, che di per sé non hanno memoria del passato. Questo migliora sensibilmente l’affidabilità delle previsioni, soprattutto nel medio-lungo termine”.

Nel vostro campo l’AI è un grande alleato?

“Assolutamente sì, soprattutto nella modellistica numerica. Non è ancora molto usata nella divulgazione o nell’analisi qualitativa, ma nel campo dei modelli meteorologici sta già facendo la differenza. È un cambiamento significativo che continuerà a migliorare la nostra capacità previsionale”.





Fonte: https://www.ravennanotizie.it/ambiente-salute/2025/06/11/estate-piu-calda-della-norma-nel-2025-ma-non-estrema-pierluigi-randi-avverte-possibile-rischio-di-alluvioni-urbane/

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