Faenza si prepara alla Nott de’ Bisò. L’evento torna il 5 gennaio come da tradizione dopo due anni di stop


Dopo due anni di assenza torna alla vigilia dell’Epifania la Nott de’ Bisò, evento conclusivo delle manifestazioni del Niballo-Palio di Faenza 2022, che ogni volta richiama in città migliaia di persone. L’ultimo appuntamento “vero”, nel cuore del centro storico era datato 5 gennaio 2020, quando la pandemia di Covid-19 si stava ancora preparando ad affondare gli artigli in Italia; impossibile organizzarla nel 2021 con le vaccinazioni che dovevano ancora partire, così come nel 2021, quando si decise una linea di ragionevole prudenza, dirottando i soli aspetti enogastronomici nelle sedi dei cinque Rioni, col trionfo dell’asporto, cosa che si rivelò un successo.

Per giovedì 5 gennaio 2023 si tornerà alla piena tradizione, così come è avvenuto per le manifestazioni del Niballo-Palio di Faenza 2022 e come vogliono gli abitanti della città della ceramica. La presentazione della Nott de’ Bisò 2023 è avvenuta nella mattinata di martedì 20 dicembre nella Sala Bigari del municipio, in pratica a poche decine di metri da dove si svolgerà la manifestazione: è sembrata una sorta di “liberazione” per i cinque Rioni, per il Gruppo Municipale, per la “macchina organizzativa” del Comune di Faenza: si tornerà in Piazza del Popolo come se l’anno scorso sia stato il 2020.

A introdurre l’evento sono stati il sindaco Massimo Isola, anche nelle vesti di Magistrato dei Rioni, e Benedetta Diamanti, dirigente del Settore Cultura dell’Unione della Romagna Faentina e responsabile organizzativo delle manifestazioni del Niballo. “Ci riappropriamo di questo rito caro alla nostra comunità – ha detto il primo cittadino -. Non sono stati tanti gli eventi faentini che hanno saltato due edizioni a causa della pandemia come la Nott de’ Bisò: il prossimo 5 gennaio potremo dire che torna la festa nella festa, essendo decadute tutte le restrizioni. La Nott de’ Bisò accade solo a Faenza, ci rappresenta e ci distingue. E’ stato fatto un grande lavoro da parte dei Rioni, del Gruppo Municipale e dell’Ufficio Palio del Comune per questo evento pesantemente di massa. Ho rassicurato il prefetto di Ravenna che, nonostante la presenza di migliaia di persone in piazza, è sempre andato tutto bene e sarà così anche questa volta”.

In Piazza del Popolo verranno collocati gli stand gastronomici dei 5 Rioni: tre dalla parte del Palazzo del Podestà e due dalla parte di Palazzo Manfredi; non verrà allestito il palco, a differenza delle precedenti edizioni, allo scopo di rafforzare il già alto livello di sicurezza. Le luminarie natalizie verranno smantellate nella sola Piazza del Popolo mercoledì 4 gennaio per evitare che vengano “cotte” dai fuochi accesi negli stand per riscaldare il bisò. “Non ci saranno novità – ha annunciato Benedetta Diamanti -, perché il bello della Nott de’ Bisò è ritrovare la tradizione; c’è tutto il ritrovarsi dei riti invernali”.

Giovedì 5 gennaio non ci sarà il mercato in Piazza del Popolo, perché alle 10 apriranno gli stand gastronomici del Borgo Durbecco e dei Rioni Giallo, Nero, Rosso e Verde con cucina tradizionale e bisò. Piazza del Popolo si riempirà così di profumi e odori di succulenta carne alla brace, polenta e piadina, ma anche di specialità particolari che sarà possibile scoprire solo visitando ogni singolo stand rionale, come cappelletti, arrosticini e zeppole. Ad innaffiare il tutto ci sarà il bisò, caratteristico vin brulè di Faenza, preparato in grandi paioli e da gustare nei tipici gotti in ceramica. Il nome “bisò” deriva dalla frase dialettale bì sò! (“bevete, su!”) e nella fredda serata invernale riscalda i partecipanti nell’attesa del rogo, a mezzanotte, del Niballo. Ogni Rione custodisce la propria ricetta del bisò: gli ingredienti principali includono comunque buon vino rosso (Sangiovese), zucchero, chiodi di garofano, scorza di limone e cannella.

Per bere il bisò ci sono i gotti, le eleganti ciotole di ceramica faentina: ogni gotto è caratterizzato dallo stemma di uno dei cinque Rioni e da quello della città: un servizio completo di gotti è quindi composto da sei ciotole e una brocca.
Acquistando un singolo gotto è possibile andare in ognuno dei cinque stand rionali e farselo riempire per una volta di bisò, di modo così da poterli sentire tutti e coglierne le varie sfumature. Inoltre nello stand che porta lo stesso stemma del proprio gotto, sarà possibile riempirlo di bisò quante volte si vuole. La decorazione dei gotti e della brocca è diversa ogni anno e si può rifare a stili e suggestioni di varie epoche artistiche differenti: una tradizione che ha fatto sì che dal 1964 ad oggi i gotti siano diventati dei veri e propri oggetti di culto e collezionismo. Per il 2023 a decorare il servizio è stato scelto il motivo “a palmetta persiana” che si sviluppò nella maiolica faentina intorno all’ultimo quarto del quindicesimo secolo. A mezzogiorno del 5 gennaio inizierà l’intrattenimento musicale di Radio Bruno con i suoi animatori che accompagneranno la manifestazione fino a notte. Dalle 14 alle 16.30 i bambini (accompagnati da almeno un genitore) potranno partecipare ad attività di gioco e creatività sul mondo del Palio faentino, con la possibilità di sperimentare le attività dei laboratori che hanno preso il via in novembre nelle scuole e che per la parte storica sono realizzati in collaborazione con l’associazione Acsè.
Alle 18.30 farà ingresso in Piazza del Popolo il Niballo, grande fantoccio raffigurante il guerriero saraceno che simboleggia le avversità, collocato su un carro trainato da due buoi, che quest’anno l’Ufficio Palio è riuscito a reperire nel pesarese. “E’ diventata un’impresa ardua trovare i buoi da tiro – ha spiegato Benedetta Diamanti -. Non li alleva più nessuno, perché si usano i trattori”.

La brocca e i gotti; 


I “movimenti” del Niballo, fino al rogo della mezzanotte, saranno scanditi dallo speaker della Nott de’ Bisò, Rodolfo Cicognani, che vestirà il nuovo costume storico del “banditore postulante”, ovvero l’aiutante e allievo dell’araldo del Gruppo Municipale. Il centro storico andrà sempre più affollandosi e alle 21 scatterà l’intrattenimento itinerante dei “Musicanti di San Crispino”, un apprezzato gruppo di 14 elementi. Nella crescente attesa, alle 23.50 verranno lanciati i palloncini con i colori dei cinque Rioni (10 per ciascuno e 10 per il Gruppo Municipale) con all’interno i biglietti omaggio per le giostre cavalleresche Niballo: alcuni di questi riescono a viaggiare centinaia e centinaia di chilometri arrivando anche oltre i confini nazionali: negli anni hanno raggiunto anche la Francia e il Belgio. Allo scoccare della mezzanotte, il Niballo verrà bruciato in un enorme falò al punto d’incontro dei quattro corsi del centro storico. Il fantoccio sarà vestito prevalentemente di bianco, colore del Borgo Durbecco, rione vincitore del Palio di giugno, che pertanto ha il diritto di bruciarlo: la festa ha infatti il suo apice nel momento in cui il rappresentante del Rione, vestito con tradizionale costume cinquecentesco, dà fuoco al Niballo, che poi arde in un tripudio di scoppi di petardi confezionati al suo interno dagli addetti incaricati dal Comune di Faenza. A Niballo ridotto in cenere, circa 20 minuti dopo la mezzanotte, la festa sarà conclusa e ci sarà il lento deflusso del pubblico, con qualcuno che vorrà farsi l’ultimo gotto di bisò. Coloro che non potranno essere presenti al rogo di mezzanotte avranno la possibilità di seguirlo in diretta sui canali ufficiali facenti capo al sito internet www.paliodifaenza.it.

La brocca e i gotti; 


Banditore 2023

 





Fonte: https://www.ravennanotizie.it/cronaca/2022/12/20/la-citta-si-prepara-alla-nott-de-biso-levento-torna-il-5-gennaio-come-da-tradizione-dopo-due-anni-di-stop/

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