“Fermare la pandemia dei salari”


Landini Cgil

“Osservo innanzitutto che mentre c’è da affrontare una vera emergenza salariale, la maggioranza di governo in Parlamento vota contro il salario minimo proponendo, al contrario, i contratti di prossimità che rispondono a una logica pericolosa e regressiva”, esordisce netto in una intervista a “Quotidiano Nazionale” il leader della Cgil, Maurizio Landini, alla vigilia del summit a Palazzo Chigi con il governo. Poi spiega quali richieste di cambiamento della manovra solleciterà a Giorgia Meloni nell’incontro delle prossime ore: “Di fronte alla pandemia salariale, noi proponiamo di portare dall’attuale 2 per cento, già ottenuto con il governo Draghi, al 5 per cento la decontribuzione sui redditi fino a 35 mila euro e di detassare gli aumenti previsti con i contratti nazionali, assegnando loro, attraverso la via legislativa, un valore generale e sancendo così un salario minimo e diritti e tutele per tutte le forme di lavoro. Ma riteniamo, ugualmente, sia necessario introdurre un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’inflazione (il drenaggio fiscale)”. Altri nodi su cui insistere: “Anziché superare, come noi proponiamo, la precarietà, si reintroducono i voucher, che considerano il lavoro merce, senza diritti e senza tutele. Mentre cresce la povertà, la legge di Bilancio annuncia il superamento del reddito di cittadinanza. Noi, invece, proponiamo di migliorarlo, non di cancellarlo. Si innalza il contante e si premiano gli evasori anziché tassare gli extra-profitti”.

“Noi – incalza il segretario – chiediamo di investire sulla sanità e sull’istruzione mentre la manovra prevede nuovi tagli. Dopo dieci anni di non rivalutazione delle pensioni, si prevedono tagli e non si cambia la legge Fornero come noi chiediamo da tempo”. La premier ha vinto le elezioni anche sulla base delle proposte finite in parte nella legge di Bilancio: “Mi è chiaro che c’è una maggioranza che ha vinto le recenti elezioni e che legittimamente intende governare per i prossimi cinque anni. Ciò non toglie che le scelte e gli indirizzi fin qui assunti sono molto preoccupanti e vanno in una direzione opposta rispetto ai bisogni reali delle persone, delineando un arretramento del Paese. Per questo la manovra economica va profondamente cambiata”. Si registra un’inedita convergenza tra la Cgil e la Confindustria. “Confindustria riconosce che questa legge di Bilancio non affronta le grandi emergenze aperte nel Paese, a partire da quella salariale. Noi, però, riteniamo che sia giunto il momento di destinare la riduzione del cuneo fiscale tutta al lavoro dipendente e che gli incentivi pubblici alle imprese siano condizionati, destinati e vincolati a chi crea lavoro stabile e di qualità, innova e investe”, ha concluso Landini.

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Fonte: https://www.agenzianova.com/news/landini-cgil-fermare-la-pandemia-dei-salari/

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