«Giusto così, il risultato non conta»- Corriere.it


di Donatella Tiraboschi

Sul punteggio di 13 a 11 per la francese Juliette Baudinot, l’arbitro assegna alla bergamasca due punti. La vittoria finale all’avversaria. «Bisogna seguire il cuore». La standing ovation del palazzetto e i complimenti di Laura Flessel, ex campionessa della spada ed ex ministro dello sport francese

Il suo maestro Francesco «Ciccio» Calabrese della Polisportiva Scherma Bergamo che la conosce fin da quando bambina a soli 8 anni (dieci anni fa) aveva cominciato a tirare nella palestra di Colognola («mi ha affascinato lo stand della scherma che avevo visto a Lilliput alla fiera di Bergamo») non ha dubbi che lei, Mariaclotilde, «timida, riservata e molto umile avrebbe fatto la cosa più giusta. Anche se era passato già parecchio tempo dall’errore arbitrale, quando le contestazioni nella scherma devono avvenire in tempo reale e non, come è successo in questo caso, dopo un’ora».

Per rendere l’idea: «È come se un arbitro avesse riconvocato in campo le squadre già negli spogliatoi, facendo riaprire una partita già finita e magari vinta con un gol segnato con la mano. Mai successa una cosa del genere». Che, invece, come una bella favola sportiva, è accaduta la scorsa domenica, durante la prova di Coppa del Mondo Under 20 a Beauvais in Francia. Sono passati solo un paio di giorni e Mariaclotilde (è il nome della nonna) Adosini, da Barzana rientrata da Parigi martedì in nottata, la racconta come la cosa più naturale del mondo.

«Era giusto così. Il risultato non conta. Bisogna seguire il cuore, quello che i nostri genitori e i maestri ci insegnano. Non avrei potuto proseguire l’incontro, non sarei stata in pace con me stessa». Alla sua prima esperienza in Coppa del Mondo, Mariaclotilde inizia bene la prova che la porta ben piazzata in classifica ad affrontare nei 32esimi di finale la francese Juliette Baudinot: «Sul punteggio di 13 a 11 per la mia avversaria — racconta — io ho fatto punto, ma per una svista l’arbitro me ne ha assegnati due, cosicché sul display luminoso è apparso il punteggio 13 a 13».

Il match è tiratissimo, ma alla fine Mariaclotilde lo vince 15 a 14. Il passaggio di turno è assicurato, ma dopo circa un’ora la chiamata da parte della direzione del torneo, la mette di fronte all’errore del direttore di gara che le aveva abbuonato una stoccata in più. I filmati non mentono. «L’arbitro era dispiaciutissimo per quanto accaduto — prosegue — ma siamo uomini. Tutti possiamo sbagliare». Che fare? Come spiegato da Calabrese «nel calcio sono cose che non succederebbero mai», ma n
ella scherma il replay, o meglio il «rifo» dei giochi da bambini, è stata una possibilità che la giovane spadista bergamasca ha colto al volo.

«Sono tornata in pedana. Accettando di tirare dall’ultimo minuto del match, sul punteggio corretto di 13 a 12 che non teneva conto dell’errore dell’arbitro». Quell’ultimo spezzone di gara ribalta il risultato, consegnando il passaggio di turno alla francese (che sarà poi eliminata ai sedicesimi). Mariaclotilde conclude la sua prima prova mondiale al 37° posto, ma incassa gli applausi, o meglio la standing ovation, di tutto il palazzetto transalpino con in testa la mamma Romina (in prima fila) e il papà Maurizio che, invece, è rimasto a casa. Prima delle finali, Mariaclotilde Adosini è stata chiamata al centro del parterre principale per essere premiata da un’icona dello sport francese come Laura Flessel, ex campionessa della spada ed ex ministro dello sport francese.

«Tutti e due mi hanno detto di essere molto orgogliosi per quello che ho fatto, per me l’unica cosa giusta. Quello che mi sentirei di dire a tutti i ragazzi che fanno sport o che, nella vita, si trovano in situazioni come questa, è di dover f
are i conti con gli errori computi da altri.
Il risultato non conta». Domani, Mariclotilde tornerà tra i banchi del Liceo scientifico di Presezzo tra i compagni. «Non so nemmeno se sanno quello che è successo. I pochi che lo hanno saputo però sono orgogliosi di me» e pazienza se la notizia sta facendo il giro del web. I libri la stanno aspettando. Ha la media dell’otto in tutte le materie, compreso in quell’educazione civica dove sul registro sarebbe più giusto un dieci. Con lode. Il tempo di sognare non le manca. «Punto a frequentare medicina e ad arrivare alle Olimpiadi». Come Diana Bianchedi? «Non la conosco» ammette candidamente, con il maestro Ciccio che rintuzza «Glielo spiegherò io».

21 febbraio 2023 (modifica il 21 febbraio 2023 | 15:27)



Fonte: https://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/23_febbraio_21/scherma-mariaclotilde-adosini-vince-un-errore-dell-arbitro-torna-pedana-giusto-cosi-risultato-non-conta-7f228990-b1e9-11ed-8c7f-0f02d700e67e.shtml

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