Granarolo investe 25 milioni a Gioia del Colle e fa assunzioni


Granarolo avvia la specializzazione dei siti produttivi presenti in Italia e per lo storico stabilimento di produzione del latte di Gioia del Colle, sorto nel 1962 con il marchio Perla e rilevato dai bolognesi nel 1998, è iniziata – grazie ad un investimento di 25 milioni di euro – la riconversione graduale da latteria a caseificio, dunque formaggi freschi. A cominciare dalla burrata, tipico prodotto caseario pugliese, con l’ambizione di esportarla soprattutto in Europa, in primis in Francia, e negli altri paesi – oltre 70 nel mondo – nei quali il gruppo è presente, mercati che generano il 40% del fatturato che nel 2024 ha raggiunto 1,719 miliardi di euro.

La specializzazione sulla burrata

La scelta di puntare sulla burrata anche da esportazione è legata a doppio filo alla novità tecnologica introdotta, su misura, sulle macchine presenti nello stabilimento e che formano direttamente la burrata, senza manipolazione manuale, migliorandone così la qualità microbiologica ed allungandone la shelf life fino a 25 giorni. E’ infatti il ciclo di vita più lungo che consente la sua commercializzazione anche nei mercati più lontani, in confezioni da 125 grammi a marchio Perla. Per la riconversione graduale del sito verso i prodotti caseari – la produzione di latte comunque proseguirà fino alla scadenza prevista nel 2027 – Granarolo ha investito, a partire dal 2023, 25 milioni di euro, tutti previsti nel progetto chiamato Gran Masseria, per farne un caseificio che già oggi, insieme alla burrata, produce altre specialità pugliesi come la stracciatella, la mozzarella e la ricotta, con destinazione il mercato nazionale ed internazionale. Ad alimentare le lavorazioni del sito ci sono i soci pugliesi (69) e lucani (29) della filiera Granlatte, la Scarl (società cooperativa a responsabilità limitata) che controlla al 63% la Granarolo spa, soci che forniscono latte e panna, garantendo una catena di approvvigionamento controllata (sono 428mila le analisi effettuate sul latte conferito da tutti i soci italiani e ottenuto in 470 stalle certificate) garantendo massimo benessere animale e tracciabilità.

«La burrata – ha detto il presidente di Granarolo spa, Gianpiero Calzolari, durante l’inaugurazione dei nuovi impianti – è diventata un prodotto iconico del nostro made in Italy e questo spiega i nostri investimenti, sia in tecnologia che nella formazione delle nostre persone che, ora, devono diventare maestri nella produzione di una delle più invidiate specialità italiane».

La riconversione e le assunzioni

Insieme alla riconversione graduale dalla latteria verso il caseificio – che lavorerà a regime 60.000 tonnellate di materia prima di filiera, per ottenerne 10.000 di prodotto finito – è previsto anche l’aumento del numero dei dipendenti, oggi 80, di altri 39 entro il 2027. Al taglio del nastro è intervenuto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto, che ha sottolineato «la nuova visione dell’agricoltura varata dalla Commissione, con l’agricoltore non come problema, ma come attore della soluzione dei problemi del settore. E questo in un’ottica di semplificazione. Nei prossimi giorni – ha anticipato Fitto, che nel suo ruolo coordina i commissari che si occupano di agricoltura, blue economy, pesca – insieme al commissario all’Agricoltura, Hansen, e all’Economia, Dombrovskis, presenteremo un pacchetto su alcune misure di semplificazione in agricoltura, perché la semplificazione è una delle materie di maggiore impegno della Commissione Ue». Oltre a Fitto all’ inaugurazione sono intervenuti anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato ed il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.



Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/granarolo-investe-25-milioni-gioia-colle-e-fa-assunzioni-AHm3c5g

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