Il viceministro Leo a Londra: il fisco italiano a caccia di investitori nella city


Una volta varata la delega fiscale, che inizierà dalla Camera dei deputati l’iter parlamentare, il governo italiano va a caccia di investitori stranieri. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha scelto la City di Londra per la prima presentazione all’estero della riforma, che ha definito «un progetto ambizioso che vuole cambiare il verso della fiscalità del nostro Paese».

Il convegno organizzato dall’Ambasciata d’Italia con oltre 100 investitori britannici

E, pur se da remoto, ha incontrato all’Ambasciata d’Italia a Londra oltre un centinaio di investitori britannici. L’occasione, che si è manifestata nel giorno in cui la delega è stata trasmessa alla Camera, è stata un Convegno organizzato da Belluzzo International Partners, il cui titolo, “Destinazione Italia”, non ha lasciato spazio a dubbi. Nell’aprire i lavori, l’Ambasciatore d’Italia Inigo Lambertini ha sottolineato che la riforma fiscale arriva «per stimolare sia gli investimenti sua l’attrazione del capitale umano nel nostro Paese con una completa ristrutturazione dell’attuale regime fiscale».

Leo: «Spero che la riforma fiscale sia legge entro maggio»

Indicazioni che hanno riscosso la curiosità degli investitori in sala, cui sono state illustrate direttamente da Leo le principali innovazioni introdotte dalla delega che il viceministro confida venga approvata da entrambi i rami del Parlamento «entro la fine di maggio o gli inizi di giugno, per poi poter dare corso ai decreti attuativi. Si tratta – ha spiegato – di un progetto ambizioso che vuole cambiare verso alla fiscalità del nostro Paese aprendolo agli investitori internazionali, con l’obiettivo di dare certezza ai contribuenti e ridurre il carico fiscale», ha sottolineato, ribadendo l’intento della riforma a «rendere attrattivo il nostro Paese per gli investimenti esteri, cui verranno offerte tutte una serie di rassicurazioni e semplificazioni nel regime».

Concetto di residenza fiscale «un po’ rigido attualmente»

Quanto al concetto di residenza fiscale, per Leo «è un po’ rigido attualmente. Per le persone fisiche, è il suo ragionamento, dobbiamo dare maggiore certezza. Valutare l’effetto sostanziale piuttosto di quello formale». Parimenti qualcosa va fatto per le imprese, dove il cosiddetto «oggetto principale» è «scivoloso» e «sicuramente ricrea delle difficoltà anche interpretative per l’Amministrazione. Noi vogliamo fare in modo che se un soggetto estero viene in Italia o un soggetto italiano va all’estero si dia certezza al concetto di residenza uniformandoci per esempio al modello Ocse, alle convenzioni contro la doppia imposizione, che sono una stadio più avanzato rispetto all’attuale approccio della nostra legislazione».



Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/il-viceministro-leo-londra-fisco-italiano-caccia-investitori-city-AEP7sV9C

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