Inno nazionale, le disposizioni: «Da seguire in piedi e composti»


Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (7 maggio) del decreto del Presidente della Repubblica, sono finalmente definite le linee guida per l’esecuzione dell’Inno di Mameli. Il provvedimento (approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 13 marzo per colmare una lacuna normativa, a sette anni dall’approvazione della legge del 2017 che ha dato al Canto degli Italiani lo status di inno nazionale de iure), chiarisce che l’Inno nazionale è «uno dei simboli rappresentativi della Repubblica Italiana e deve essere eseguito rispettandone il valore storico e ideale.

In piedi e in posizione composta

Durante l’esecuzione i presenti sono in piedi, in posizione composta, in silenzio oppure partecipando col canto», si legge nel provvedimento, il quale dispone che «nelle cerimonie alla presenza di una bandiera di guerra o d’istituto, ovvero del Presidente della Repubblica, nonché in occasione delle festività nazionali, in Italia e all’estero, l’Inno nazionale, senza l’introduzione iniziale, è eseguito ripetendo due volte di seguito le prime due quartine e due volte di seguito il ritornello del testo di Goffredo Mameli, come previsto dallo spartito originale di Michele Novaro».

Partitura e registrazione audio

«La partitura e la registrazione audio, eseguita dalla banda interforze, di riferimento per l’esecuzione orchestrale o bandistica dell’Inno, sono pubblicati sul sito istituzionale del Governo, a cura del Cerimoniale di Stato», e sullo stesso sito «sono pubblicati, quali riferimenti, gli autografi dello spartito musicale di Michele Novaro e del testo de ’Il Canto degli Italiani’ di Goffredo Mameli».

L’esecuzione integrale

Nelle altre occasioni, in eventi sportivi di rilevanza nazionale o internazionale, in Italia o all’estero, negli eventi o nelle sedi di istituzioni pubbliche, o in occasione di manifestazioni pubbliche, «è inoltre prevista la possibilità di eseguire l’Inno con l’introduzione, anche integralmente, o utilizzando variazioni di tonalità o voci, altri complessi strumentali, o basi registrate».

Inno nazionale de iure nel 2017

Dopo la seconda guerra mondiale l’Italia diventò una Repubblica e Il Canto degli Italiani fu scelto, il 12 ottobre 1946, come inno nazionale provvisorio, ruolo che ha conservato anche in seguito rimanendo inno de facto della Repubblica Italiana. Nei decenni si sono susseguite varie iniziative parlamentari per renderlo inno nazionale ufficiale, fino a giungere alla legge nº 181 del 4 dicembre 2017, che ha dato al Canto degli Italiani lo status di inno nazionale de iure.



Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/inno-nazionale-disposizioni-da-seguire-piedi-e-composti-AH8Ixpg

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