Israele attacca l’Iran, Teheran risponde lanciando centinaia di missili: esplosioni a Tel Aviv


Dopo le indiscrezioni trapelate nei media nelle scorse ore, il timore di un attacco israeliano contro l’Iran si è concretizzato. Nella notte tra giovedì e venerdì, Israele ha avviato un’ondata di attacchi con l’obiettivo dichiarato di impedire alla Repubblica islamica di dotarsi di armi nucleari. Oltre alle infrastrutture, l’attacco delle forze israeliane punta a eliminare il capitale intellettuale iraniano, uccidendo alcuni scienziati che stavano lavorando al programma nucleare di Teheran.

Una terza ondata di missili balistici è stata lanciata stasera dall’Iran verso il territorio israeliano, portando a circa 300 i razzi impiegati finora in quella che Teheran definisce “Operazione Promessa di Verità 3”. Lanciati contro obiettivi militari e civili, i nuovi attacchi hanno causato almeno sette feriti, secondo fonti israeliane. Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc) ha rivendicato l’azione dichiarando che “in conformità alla direttiva della Guida Suprema, abbiamo colpito decine di bersagli, tra cui centri militari e basi aeree israeliane”.

L’agenzia di Stato iraniana “Iran” ha inoltre affermato che uno dei missili avrebbe colpito per due volte l’edificio del ministero della Difesa israeliano, anche se al momento non vi sono conferme indipendenti. Resta elevata l’allerta su tutto il territorio israeliano: la popolazione è stata invitata a rimanere nei rifugi, mentre il sistema di difesa aerea continua a intercettare numerosi vettori in arrivo. Nel frattempo, fonti iraniane – in particolare l’agenzia “Tasnim” – hanno diffuso la presunta notizia della cattura di una pilota israeliana, attribuendo l’evento all’abbattimento di un jet da combattimento nel cielo iraniano. Intanto, l’esercito israeliano (Idf) ha smentito con fermezza l’immagine diffusa di un jet abbattuto come datata e la notizia come “del tutto infondata”.

Le sirene d’allarme hanno risuonato in tutto il Paese e le autorità israeliane hanno ordinato alla popolazione di mettersi al riparo nei rifugi antiaerei. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso un comunicato in cui esortano la cittadinanza e i media a non condividere immagini o dettagli dei luoghi colpiti, sottolineando che “il nemico monitora questi contenuti per migliorare la precisione dei propri attacchi. Siate responsabili”, è l’appello lanciato dall’esercito.

“Le forze armate della Repubblica islamica dell’Iran agiranno con potenza e renderanno Israele povero”, aveva affermato la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, in un messaggio trasmesso dalla televisione di Stato. “Israele non la passerà liscia con questo crimine”, ha affermato Khamenei, sottolineando che “il popolo iraniano può essere certo che la risposta a Israele non tarderà”.

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha duramente condannato gli attacchi contro centri civili in Israele, affermando che “il regime degli ayatollah ha oltrepassato ogni linea rossa, osando colpire concentrazioni della popolazione civile. “Continueremo a difendere i cittadini di Israele – ha dichiarato Katz – e faremo in modo che il regime di Teheran paghi un prezzo molto alto per le sue azioni criminali”.

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L’attacco di Israele

Le forze israeliane hanno concentrato la loro azione contro l’impianto nucleare di Natanz, 220 chilometri a sud di Teheran. L’impianto è il più grande e noto sito di arricchimento dell’uranio iraniano. Natanz è diviso in due impianti di arricchimento, uno dei quali è stato sviluppato completamente sottoterra con un sistema di “cascate”, ovvero centrifughe che operano per velocizzare il processo di arricchimento. Natanz è stato più volte al centro degli attacchi israeliani negli anni, venendo danneggiato ampiamente nel 2021 in quello che il governo ha definito “un atto di sabotaggio israeliano” e, soprattutto, dal noto virus israelo-statunitense “Stuxnet”, progettato ad hoc per la centrale di Natanz e poi usato anche in altri siti iraniani. L’Iran ha risposto agli attacchi lanciando un centinaio di droni contro lo Stato ebraico, che sostiene di averli intercettati grazie al suo sistema di difesa.

Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, ha riferito sul suo profilo X che le radiazioni all’esterno del sito nucleare di Natanz “sono rimaste invariate”. “Il tipo di contaminazione radioattiva presente all’interno dell’impianto, principalmente particelle alfa, può essere gestito con opportune misure di protezione”, ha scritto Grossi.

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Le Idf hanno inoltre confermato che i caccia dell’Aeronautica hanno attaccato un sito nucleare situato nell’area di Isfahan, nel centro dell’Iran, sotto le indicazioni dell’intelligence militare, spiegando che nel sito è in corso un processo di “riconversione” dell’uranio arricchito. Si tratta della fase successiva all’arricchimento dell’uranio nel processo di produzione di armi nucleari. “L’attacco ha distrutto una struttura per la produzione di uranio, infrastrutture per la conversione dell’uranio arricchito, laboratori e altre infrastrutture”, hanno spiegato le Idf.

Non escludendo possibili attacchi che l’Iran potrebbe sferrare “in tutto il Paese”, le autorità israeliane hanno esortato i cittadini a rimanere nei pressi di “spazi protetti”. Il comando interno delle Idf “ha dato istruzioni ai residenti in tutto il Paese di rimanere nei pressi degli spazi protetti. I movimenti nelle aree pubbliche devono essere ridotti al minimo e gli assembramenti pubblici devono essere evitati”, si legge in una nota. “Quando si riceve un allarma, è necessario entrare in un rifugio e rimanerci fino a nuovo ordine ufficiale”.

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L’attacco lanciato nella notte da Israele ha ucciso vertici militari e scienziati di primo piano legati al programma nucleare della Repubblica islamica. Le operazioni – tuttora in corso – rappresentano una delle escalation più gravi degli ultimi mesi, minacciando l’intera regione di un allargamento del conflitto dalle conseguenze imprevedibili. Finora, le forze israeliane hanno ucciso Mohammad Bagheri, capo di Stato maggiore delle forze armate dal 2016, considerato uno dei principali promotori dello sviluppo del programma di missili balistici dell’Iran. Il generale era la figura militare di più alto grado nel Paese, ma la sua organizzazione si trovava in competizione con le Guardie rivoluzionarie (Irgc, pasdaran), che mantengono una catena di comando separata, direttamente collegata all’ayatollah Ali Khamenei, la guida suprema della Repubblica islamica. A capo di questa istituzione c’era Hossein Salami, anche lui ucciso nelle prime ore di oggi. Al suo posto la guida suprema ha nominato Mohammad Pakpour, mentre Abdolrahim Mousavi sostituirà Bagheri.

Hossein Salami, comandante dei guardiani della rivoluzione

Le Idf hanno confermato di aver ucciso il comandante delle forze aeree del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica, generale Amir Ali Hajizadeh. Secondo quanto si legge in una nota pubblicata dalle stesse Idf sui loro canali social, nello stesso attacco sono stati uccisi il comandante dell’unità dei droni dell’Aeronautica dell’Irgc, identificato come Taher-pour, e il comandante del Comando aereo dell’Aeronautica dell’Irgc, Davoud Shaykhian. La notte scorsa, la Direzione dell’intelligence militare israeliana ha identificato i vertici dell’Aeronautica militare dell’Irgc “riuniti in un centro di comando sotterraneo per prepararsi a un attacco contro lo Stato di Israele”, hanno spiegato le Idf, aggiungendo che i caccia dell’Aeronautica israeliana hanno colpito “il centro di comando dove si trovava” Ali Hajizadeh, insieme ad altri ufficiali. Le forze aeree dei pasdaran sono “responsabili di ripetuti attacchi contro i civili israeliani. In particolare, Hajizadeh e i suoi subordinati hanno diretto gli attacchi missilistici e con droni diretti dell’Iran contro Israele nell’ottobre 2024 e l’attacco missilistico dell’aprile 2024. Inoltre, gli alti funzionari eliminati hanno guidato l’attacco contro le strutture petrolifere dell’Arabia Saudita nel settembre 2019. Hajizadeh ha dichiarato pubblicamente il suo impegno per la distruzione di Israele in occasione di vari eventi negli ultimi anni e ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo del piano del regime iraniano per la distruzione di Israele”, si legge nella nota.

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Un’altra vittima dell’attacco israeliano è l’alto consigliere politico di Khamenei, Ali Shamkhani, ucciso, secondo il media d’opposizione “Iran International”, mentre si trovava nella sua abitazione. È stato assassinato inoltre il comandante di Khatam al Anbiya (comando di emergenza), Gholam Ali Rashid. Fonti anonime del quotidiano statunitense “New York Times” hanno riferito che anche il comandante della Forza Qods, la forza d’élite dei Guardiani della rivoluzione islamica, il generale Esmail Qaani, è stato ucciso durante gli attacchi. Infine, sono morti almeno sei scienziati nucleari, una categoria che Israele ha già preso di mira in passato nell’ambito della sua politica di dissuasione delle ambizioni nucleari del Paese. Secondo quanto riportato dai media iraniani si tratta di Abdolhamid Minouchehr, Ahmadreza Zolfaghari, Amirhossein Feqhi, Motalleblizadeh, Mohammad Mehdi Tehranchi, fisico e rettore dell’Università islamica Azad di Teheran, e Fereydoun Abbasi, capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana tra il 2011 e il 2013. Durante la notte, oltre 200 aerei da combattimento dell’Aeronautica militare israeliana, guidati dalla direzione generale dell’intelligence, hanno colpito più di 100 obiettivi in tutto l’Iran, secondo quanto reso noto dalle Idf. Secondo un bilancio non ufficiale diffuso dall’agenzia di stampa iraniana “Fars” l’ondata di attacchi ha provocato, solo nell’area di Teheran, 78 morti e 329 feriti.

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L’Aeronautica militare israeliana ha fatto sapere che gli attacchi lanciati contro l’Iran “non sono un’operazione”, ma “una guerra pianificata”. “L’Aeronautica ha lanciato un attacco preventivo storico per eliminare questa minaccia esistenziale contro lo Stato di Israele. L’operazione è stata pianificata nel corso di una difficile guerra su più fronti” a Gaza, in Libano, in Yemen e mentre “si assisteva ai combattimenti” in Cisgiordania. Il portavoce dell’esercito israeliano, Effie Defrin, ha confermato che “l’operazione è ancora all’inizio. L’Iran ha intenzioni e capacità, e Teheran si sta preparando a una risposta, a un attacco contro di noi. La popolazione deve agire con sangue freddo, la difesa non è ermetica”. “All’alba di oggi, il regime sionista (Israele) ha commesso un crimine efferato sul nostro amato suolo, rivelando più che mai la sua natura malvagia prendendo di mira le zone residenziali con le sue mani malvagie e insanguinate. Il regime deve attendere una severa punizione”, ha affermato la guida suprema Khamenei.

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Le parole del premier israeliano Netanyahu

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, entrato nel gabinetto di sicurezza, ha diffuso tramite il suo ufficio una dichiarazione in cui chiama gli israeliani a una mobilitazione generale, e avverte che le operazioni militari contro l’Iran proseguiranno sino a neutralizzare le capacità offensive della Repubblica Islamica. “Cittadini d’Israele, ci troviamo in un momento cruciale della storia del nostro Paese. I nostri coraggiosi piloti stanno colpendo obiettivi in Iran in un’operazione senza precedenti, volta a danneggiare l’infrastruttura nucleare iraniana, le fabbriche di missili balistici e le capacità militari nemiche. L’operazione proseguirà finché non avremo allontanato la minaccia di annientamento che incombe sul nostro capo. Rendo omaggio ai comandanti e ai soldati dell’Idf per la loro pianificazione audace e la potente esecuzione”, si legge nella dichiarazione del primo ministro israeliano.

“Mi aspetto un attacco contro di noi” dall’Iran, ha spiegato Netanyahu in una dichiarazione video in cui ha confermato la distruzione del sito di arricchimento dell’uranio di Natanz. “Potrebbero essere attacchi molto gravi, a ondate”, ha proseguito il premier. Israele sta lavorando per ridurre il prezzo che il Paese dovrà pagare, ha affermato Netanyahu senza entrare nei dettagli, avvertendo i cittadini di non “lasciarsi andare all’euforia” e di ascoltare le istruzioni delle autorità. Il premier ha definito “molto riusciti” gli attacchi iniziali delle Idf, elogiandone il “lavoro straordinario” dei militari e dell’agenzia di intelligence Mossad nell’eliminare ogni dubbio sulle capacità di Tel Aviv.

Netanyahu ha affermato che i leader mondiali riconoscono il diritto di Israele a difendersi dall’Iran, spiegando di non sapere quanto durerà l’operazione in corso. Il successo di quest’operazione influenzerà ciò che accadrà a Gaza, ha affermato il premier, secondo cui questi attacchi potranno portare a un “nuovo Medio Oriente”. Netanyahu ha anche annunciato che pronuncerà un discorso rivolto direttamente al popolo iraniano.

Il premier israeliano ha spiegato di aver aggiornato Washington in anticipo e di non sapere cosa deciderà di fare ora il presidente Usa Donald Trump. Inoltre, Netanyahu e il ministro degli Affari strategici, Ron Dermer, si sarebbero assicurati l’appoggio degli Usa in incontri con i loro partner statunitensi, alcuni dei quali rimangono segreti. “Non abbiamo scelta”, ha spiegato il premier, “se non attacchiamo, moriremo al 100 per cento”. “Quindi, anche se non è (la soluzione) perfetta, dobbiamo agire, perché è necessario invertire la traiettoria del potenziamento militare iraniano, sia per quanto riguarda le sue armi balistiche sia per le armi nucleari”, ha proseguito Netanyahu. “Il sostegno degli Stati Uniti, o almeno la loro non opposizione, è qualcosa di estremamente auspicabile”, ha continuato il premier.

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Fonte: https://www.agenzianova.com/news/israele-attacca-liran-teheran-risponde-lanciando-centinaia-di-missili-esplosioni-a-tel-aviv-video/

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