Israele sotto attacco, pioggia di missili dall’Iran: cosa succede
Attacco dell’Iran anche lancia 200 missili balistici e cruise contro Israele nella serata di oggi, 1 ottobre. Le forze di difesa israeliane stilano il primo bilancio dell’offensiva di Teheran. “Sono stati lanciati missili dall’Iran contro il territorio dello Stato di Israele”, hanno reso noto le Idf chiedendo alla popolazione di “essere vigile e agire esattamente secondo le istruzioni del Comando del fronte interno”.
Il portavoce Daniel Hagari ha poi ricordato che quando suona l’allarme antiaereo bisogna “entrare nelle aree protette e attendere nuove istruzioni”. “L’esercito fa e farà tutto il necessario per proteggere i cittadini dello Stato di Israele”, ha aggiunto.
Esplosioni sono state avvertite nelle regioni di Tel Aviv e Gerusalemme, riferiscono i media israeliani. Le esplosioni udite in tutto il Paese – chiarisce però l’Idf – sono stato provocate dall’intercettazione dei missili o dall’impatto dei razzi.
Due persone sono state lievemente ferite dalle schegge dei missili iraniani intercettati su Tel Aviv, ha reso noto il servizio di soccorso Magen David Adom, secondo cui al momento non si hanno notizie di vittime.
L’allerta lanciata dagli Usa
L’attacco era stato preannunciato intorno a mezzogiorno di oggi dagli Usa. Gli Stati Uniti avevano allertato Israele affermando di avere indicazioni che l’Iran si stava preparando a un imminente lancio di un missile balistico contro Israele, ha riferito Axios, citando una fonte della Casa Bianca. Gli ufficiali Usa ritengono che l’Iran possa lanciare un attacco missilistico nelle prossime 12 ore, probabilmente dopo il tramonto in Medio Oriente. “Stiamo sostenendo attivamente i preparativi per difendere Israele da questo attacco“, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca citato dal New York Times, affermando che “un attacco militare diretto dell’Iran contro Israele avrà gravi conseguenze” per Teheran.
Biden e Harris nella Situation Room
Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris “stanno monitorando l’attacco iraniano contro Israele dalla Situation Room della Casa Bianca e ricevono aggiornamenti regolari dal team di sicurezza nazionale”. Lo fa sapere la Casa Bianca, secondo cui Biden “ha ordinato alle forze armate statunitensi di sostenere la difesa di Israele contro gli attacchi iraniani e di abbattere i missili che hanno come obiettivo Israele”.
L’avvertimento dei Pasdaran
I Guardiani della rivoluzione iraniana fanno sapere di aver lanciato decine di missili verso Israele e hanno avvertito che, in caso di ritorsione da parte di Israele, la risposta di Teheran sarà “più schiacciante e rovinosa”. Lo riferisce la tv di stato iraniana.
Attacchi a Jaffa: 8 morti
Almeno due assalitori, uno dei quali armato con un fucile d’assalto, sono entrati in azione in serata alla stazione ferroviaria di Jaffa. Sono otto i morti e diversi altri i feriti nell’attentato a Jaffa, rendono noto i media israeliani, citando il servizio di primo soccorso. I due assalitori che poco prima avevano aperto il fuoco, sono stati “neutralizzati”.
Netanyahu: “Siamo in mezzo a campagna contro asse del male”
“Siamo nel mezzo di una campagna contro l’asse del male iraniano. Dobbiamo restare uniti. Resisteremo insieme nei giorni difficili che ci attendono”. Così in un breve video il premier israeliano Benjamin Netayahu, poche ore dopo l’annuncio dell’avvio di incursioni di terra in Libano.
“In Libano attacchi mirati”
I raid delle truppe israeliane nel Libano meridionale, iniziati la notte scorsa, sono stati limitati e hanno interessato solo una breve distanza oltre confine. Inoltre non ci sono stati scontri diretti con Hezbollah all’interno del Paese. Lo ha indicato un alto funzionario israeliano della sicurezza citato dal Guardian, contraddicendo le precedenti affermazioni dell’Idf di “violenti combattimenti” al Sud. Un’operazione più ampia che abbia come obiettivo la capitale libanese Beirut, colpita da ripetuti attacchi aerei negli ultimi giorni, “non è sul tavolo”, ha poi aggiunto.
Il Partito di Dio ha confermato che non si sono verificati “scontri diretti sul campo”, ma in una dichiarazione alla tv satellitare al-Jazeera, il responsabile del gruppo sciita libanese per i media, Mohammad Afif, ha ripetuto che i miliziani sono “pronti allo scontro”.
Sempre secondo al-Arabiya, le Idf si sono spinte in terra libanese per “cinquecento metri”. In precedenza, una fonte della sicurezza libanese ha riferito ad Asharq Al-Awsat che “le forze israeliane non sono ancora entrate nel territorio libanese, nonostante l’annuncio delle Idf di essere impegnato in aspri combattimenti nel sud del Libano”.
Un raid aereo israeliano ha colpito la zona di Brital, nella regione di Baalbek, in Libano, con un bilancio di otto morti. Lo riporta il giornale libanese L’Orient Le Jour mentre proseguono le operazioni israeliane contro obiettivi di Hezbollah in Libano.
Anche Beirut di nuovo nel mirino delle forze israeliane (Idf). A confermarlo via X sono le stesse Idf che per il momento non forniscono alcun dettaglio sul raid aereo “mirato” dopo giorni di operazioni contro obiettivi di Hezbollah.
I raid israeliani hanno interessato anche la Siria e le operazioni sono proseguite anche a Gaza. Sirene d’allarme sono inoltre scattate a Tel Aviv e nel centro del Paese in seguito al lancio di razzi dal Libano.
Da Israele nuovo ordine di sgombero località sud del Libano
Da Israele è intanto arrivato un nuovo ordine di sgombero per gli abitanti di diverse località del sud del Paese dei Cedri. “Dovete andare immediatamente a nord del fiume Awali, salvare la vostre vite e lasciare immediatamente le vostre abitazioni”, ha scritto su X Avichai Adraee, portavoce delle forze israeliane (Idf). Il fiume Awali si trova più in profondità all’interno del territorio libanese rispetto al fiume Litani, a circa 60 chilometri dal confine.
“Il Libano meridionale è pieno di terroristi e armi di Hezbollah. Se lo stato del Libano e il mondo non riescono a respingere Hezbollah dai nostri confini, non abbiamo altra scelta che farlo noi stessi”, ha dichiarato il portavoce delle Idf Daniel Hagari, aggiungendo; “Voglio chiarire che la nostra guerra è contro Hezbollah, non contro il popolo del Libano. Non vogliamo danneggiare i civili libanesi e stiamo prendendo misure per impedirlo”.