La California è il primo Stato a intentare una causa legale contro i dazi di Trump

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Il governatore della California, Gavin Newsom, ha intentato causa a Donald Trump per la decisione d’imporre dazi sulle merci a livello globale. La causa intentata da Newsom, annunciata questa mattina insieme al procuratore generale della California, Rob Bonta, è la prima contestazione da parte di uno Stato Usa contro la decisione di Trump. “I dazi illegali del presidente Trump stanno creando il caos tra le famiglie, le imprese e l’economia della California, facendo salire i prezzi e mettendo a rischio posti di lavoro”, ha dichiarato Newsom in una nota. “Stiamo difendendo le famiglie americane che non possono permettersi di lasciare che il caos continui”, ha aggiunto. La causa intentata da Newsom e Bonta prende di mira in particolare l’International Economic Emergency Powers Act, la legge che Trump sta utilizzando per imporre dazi senza l’approvazione del Congresso, sostenendo che Trump non abbia l’autorità di imporre dazi ai sensi della legge, replicando un caso simile presentato lunedì scorso da un gruppo di aziende statunitensi. Trump è il primo presidente a imporre dazi utilizzando la legge, che autorizza il presidente a regolamentare le transazioni finanziarie e gli asset esteri in situazioni di emergenza, e ha difeso la decisione affermando che i deficit commerciali degli Stati Uniti con gli altri Paesi rappresentano una “emergenza nazionale”.
Bonta, tuttavia, ha affermato che le diffuse ricadute economiche e i bruschi cali del mercato azionario dovuti all’approccio drastico di Trump sui dazi rappresentano “minacce quasi quotidiane” che eccedono i limiti del potere presidenziale delineati nella legge. “L’applicazione caotica e casuale delle tariffe da parte del Presidente non è solo profondamente preoccupante, ma è anche illegale”, ha affermato Bonta in una dichiarazione. Newsom si è affrettato a prendere le distanze da Trump, nella speranza di rafforzare l’economia californiana, e lunedì scorso ha lanciato una campagna turistica volta ad attrarre i visitatori canadesi più timorosi sulle spiagge e nei parchi nazionali dello Stato. Il governatore sta anche sfruttando la potenza economica dello Stato, nonché la sua enorme influenza sulle politiche tecnologiche e sugli standard climatici, nella speranza di stringere alleanze “strategiche” con i Paesi che mirano a intraprendere misure di ritorsione sui prodotti statunitensi. All’inizio di questo mese, Newsom ha chiesto ai leader mondiali di risparmiare dazi di ritorsione su prodotti californiani come mandorle, vino e film di Hollywood. La California, quinta economia mondiale, rischia di perdere miliardi di dollari a causa dei dazi sulle principali industrie statali, dalla Silicon Valley all’agricoltura, che dipendono fortemente dal commercio globale.
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