“La Superlega non è mai esistita e non si farà, siamo 700 a 2”
Secondo il quotidiano madrileno As, particolarmente vicino al Real, la Superlega partirà nel settembre 2025. Particolare non irrilevante, al momento risultano pronti a iscriversi solo i Blancos e il Barcellona. Il problema è trovare le altre 62 squadre che dovrebbero scendere in lizza, come prevede il progetto di A22, la società da non confondere con l’autostrada del Brennero. Già, poiché 64 sarebbero i club, da suddividere in tre leghe: Star, Gold e Blue. La Star League dovrebbe essere composta da 16 squadre divise in 2 gironi da 8. La Gold League da 16 squadre divise in 2 gironi da 8. La Blue League da 32 squadre divise in 4 gironi da 8. Si capisce perché, conversando con Marca, il più diffuso quotidiano sportivo iberico, Nasser Al-Khelaifi, presidente del Psg e dell’Associazione dei Club Europei (Eca) sia partito dal rapporto fra chi sta con l’Uefa e chi vorrebbe la Superlega, per affondare la seconda: “Non esiste e non è mai esistita, se non nella testa di pochi illusi. Ora, con il nuovo formato delle tre competizioni UEFA e la rinnovata Coppa del Mondo per Club Fifa è ancora più impossibile. Nessuno la sosterrà: né i tifosi, né i giocatori, né i media, né i governi, né i club… Solo due club la vogliono, spero che un giorno si rendano conto del loro errore e tornino nella nostra famiglia europea. L’Eca è cambiata completamente negli ultimi anni. Prima era per pochi d’élite, ora abbiamo più di 700 club di tutte le forme e dimensioni provenienti da tutta Europa. Tutti devono lavorare insieme, fianco a fianco, per il bene del calcio. Si ottiene molto di più costruendo ponti per l’interesse collettivo che lottando e creando barriere per l’interesse personale. Ecco perché la Superlega ha fallito e non tornerà mai più con un’Eca così forte ed inclusiva. La nuova Champions ha varato un formato che è migliorato molto per tutti. Basta vedere le classifiche, i media, i tifosi: ci sono più competizione, più sorprese e più coinvolgimento. Tutti i club sognano di giocare in Europa”.
Al-Khelaifi contro la Superlega
Contro la Superlega, Al-Khelaifi ha schierato l’Eca al fianco di Infantino e del suo Mondiale per club: “Ci sono state alcune critiche, ma è il momento di smettere di lanciare pietre e di essere positivi e costruttivi. Il torneo si farà ed è fantastico. Ero a Miami per il sorteggio e si percepiva l’entusiasmo: stiamo portando il calcio in uno dei mercati più importanti dello sport. Il torneo garantirà grandi ricavi sia ai club partecipanti sia a quelli non partecipanti, contribuendo all’ecosistema calcistico. Renderà il calcio più globale, non solo europeo. E non aumenterà significativamente il carico di lavoro dei giocatori, dato che si gioca soltanto ogni quattro anni e per un numero limitato di squadre. Ciò che aumenta i carichi di lavoro sono le leghe nazionali con 20 squadre, le due coppe nazionali, gli spareggi e le amichevoli, oltre al fatto che molti allenatori non ruotano i giocatori». Ricapitolando: 1) il Mondiale per club a 32 squadre intasa un calendario già otturato dalle competizioni nazionali, internazionali per club, per Nazionali e vieta di immaginare un altro torneo, per giunta con la partecipazione di 64 club, alias la Superlega. 2) La montagna di denaro assicurata ai club dalla nuova formula Champions e, conseguentemente, i maggiori introiti che scaturiscono dalle altre due competizioni europee, invoglia sempre più le piccole e le grandi società a entrare nel gioco Uefa. 3) La massiccia campagna di reclutamento club condotta da Al-Khelaifi per l’Eca, ha ulteriormente rafforzato l’Associazione dei Club Europei per entrare nella quale, è evidente, sia vietato anche solo pronunciare la parola Superlega. Che non si capisce come possa aprire i battenti se il rapporto di forza continuerà a esserle sfavorevole nella misura di 700 a 2.
© RIPRODUZIONE RISERVATA