L’arresto per corruzione di Gaetano Di Giovanni, Comune incassa il risarcimento danni e ritira la costituzione di parte civile
Palazzo dei Giganti, venerdì, non ci sarà all’udienza preliminare a carico di Gaetano Di Giovanni arrestato, dai carabinieri della compagnia di Partinico, per corruzione in concorso, lo scorso 11 aprile quando era capo di Gabinetto, nonché comandante della polizia municipale. La Giunta ha deliberato la rinuncia della costituzione di parte civile del Comune. E lo ha fatto dopo, a titolo di ristoro dei danni subiti dal Municipio, è arrivato un bonifico di 7 mila euro e altri 3.720 euro per le spese legali. Soldi che l’Esecutivo di Franco Micciché hanno deciso di devolvere al finanziamento di un progetto di solidarietà che aiuterà i malati oncologici, con reddito limitato, a sostenere le spese per i cosiddetti “viaggi della speranza”.
Un passo valutato e analizzato con accuratezza, e con il necessario supporto giuridico, quello mosso dalla giunta comunale. Un passo che AgrigentoNotizie è in grado, in esclusiva, di spiegare e argomentare nel dettaglio. Una decisione presa, consacrata in una delibera, che è stata preceduta da più interlocuzioni con l’avvocato Giacomo Butera, del foro di Caltanissetta, nominato lo scorso 3 settembre. Lo stesso legale che il 19 settembre aveva comunicato la formalizzazione della costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale a carico di Gaetano Di Giovanni.
L’arresto per corruzione di Gaetano Di Giovanni, la Giunta Micciché ha deliberato: palazzo dei Giganti sarà parte civile
L’arresto di Gaetano Di Giovanni, Micciché nomina l’avvocato per la costituzione di parte civile
Venerdì, la prima udienza. E sarà facoltà della difesa di Gaetano Di Giovanni, prima della chiusura dell’udienza preliminare, di scegliere il rito con il quale l’imputato verrà giudicato. Se si dovesse optare per il patteggiamento (si tratta di un accordo dell’imputato con il pm che consente una riduzione di pena senza affrontare il dibattimento ndr.), l’eventuale danneggiato non potrà esercitare l’azione per il risarcimento del danno subito. In questo genere di casi, per ottenere il risarcimento si promuove una causa davanti al giudice civile.
“Ha favorito l’affidamento dell’assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti ricevendo 7.500 euro”: arrestato il capo di Gabinetto del Comune di Agrigento
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Fra gli avvocati, stando a quanto apprende AgrigentoNotizie, vi sarebbero state delle interlocuzioni e si è arrivati a una proposta di risarcimento danni quantificata appunto in 7 mila euro. Cifra che è stata ritenuta “congrua e reale”, pari al reato di fatto perché Di Giovanni – stando all’accusa di corruzione – avrebbe incassato “in almeno tre tranches la somma complessiva di 7.500 euro”. Gaetano Di Giovanni, all’epoca dirigente del distretto socio-sanitario di Agrigento, è accusato “d’aver, in tempi diversi e in esecuzione del medesimo disegno criminoso, compiuto atti contrari ai doveri d’ufficio consistiti nell’aver favorito l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani non autosufficienti (per un totale complessivo di 204.051,55 euro) alla società Medea e l’affidamento dei servizi socio-assistenziali nei Comuni di Santa Elisabetta e di Agrigento (per un importo complessivo di 89.355 euro) alla coop Nido d’Argento, ricevendo la somma complessiva di 7.500 euro”. Ed ecco perché, dunque, la proposta di risarcimento danni di 7mila euro è stata ritenuta cifra “congrua e reale”, pari al reato.
“Se avessimo deciso di rifiutare la proposta risarcitoria e lui dovesse patteggiare, avremmo perso questi soldi – ha spiegato, ad AgrigentoNotizie, il sindaco Franco Micciché – . Abbiamo quindi deciso, visto che la ‘cifra è congrua’, di accettare. Sono soldi che devolveremo per il rimborso spese, in base all’Isee, ai malati oncologici che sono costretti a fare viaggi della speranza per andarsi a curare. È stato fatto il bonifico all’Iban del Comune, ma noi questi soldi li impegneremo per questo nobile progetto di solidarietà”. Ai 7 mila euro, arrivando quindi a un totale di 10.720 euro, sono stati aggiunti anche i 3.720 euro per il rimborso delle spese legali.
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