“L’aumento della temperatura in agosto segno dei cambiamenti climatici”


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In agosto le temperature hanno registrato tre gradi in più e si sono verificate precipitazioni del 36 per cento inferiori alla media degli ultimi trent’anni. “Nel mese di agosto 2024 – ha affermato Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’Ambiente – in Veneto si è registrata una temperatura media di 24.1 °C, un dato superiore di ben 3.0 °C in più rispetto alla media del periodo 1991-2020. Le temperature minime, ovvero quelle notturne, registrano una media di addirittura più 3,2 °C, mentre le massime di 2.9 °C. Se a questi elementi aggiungiamo il rilievo che i picchi più rilevanti si registrano su Prealpi, Dolomiti e Pianura orientale – spiega l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin -, non possiamo che valutare questi dati come un segno evidente dei cambiamenti climatici in atto”.

“La particolarità di questo periodo – ha poi sottolineato – è ben evidenziata dall’andamento del numero di notti tropicali, notti in cui la temperatura minima non scende sotto i 20 °C. Questo agosto, con circa venti notti tropicali rappresenta un valore eccezionale nettamente superiore anche all’andamento medio registrato dal 1992 in poi. E decisamente superiore anche a quanto accaduto nel 2003, l’anno in cui si era registrato l’agosto più caldo prima del 2024”. In questo periodo in Veneto sono caduti 66mm di pioggia, un dato inferiore del 36 per cento rispetto alla media caduta fra 1994 e 2023. “Confrontando questi dati con quelli delle precipitazioni dell’anno idrologico 2023-24, ovvero il periodo che va da ottobre ad agosto –ha proseguito Bottacin -, si rileva di converso che la media è stata in Veneto di circa 1397 mm a fronte di un dato storico raccolto tra il 1994 e il 2023 di 1008 mm, quindi un più 39 per cento che risulta ancor più ragguardevole calcolando che negli ultimi mesi la media è stata notevolmente abbassata”.

“Anche se il picco di agosto può rappresentare un’eccezionalità – ha spiegato Bottacin – i dati oggettivi registrati nel lungo periodo evidenziano comunque un aumento medio di 1,5 gradi della temperatura negli ultimi trent’anni. Il clima cambia e anche il modo di piovere cambia, non tanto in termini quantitativi rispetto al passato, ma certamente in termini qualitativi, con fenomeni molto concentrati nel tempo che possono provocare rilevantissimi danni. Ciò implica la necessità di attrezzarsi sia in termini di adattamento ai cambiamenti climatici che di mitigazione del rischio, cosa che in questi ultimi anni in Veneto abbiamo puntualmente fatto. Oltre a potenziare il sistema previsionale, per ridurre al massimo il rischio per la popolazione come Regione abbiamo messo in campo anche un ambizioso piano di opere di difesa del suolo da oltre tre miliardi e mezzo di euro e della quale sono già state predisposte opere per quasi due miliardi. Lo si è visto negli eventi calamitosi più recenti, Vaia nel 2018 e pure l’alluvione del dicembre del 2020, in cui se non fossero state elaborate puntuali previsioni meteo e nel tempo predisposte precise opere di prevenzione, i danni avrebbero potuto essere ben più drammatici di quelli, pur grandi, effettivamente riscontrati”, ha concluso l’assessore.

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Fonte: https://www.agenzianova.com/news/veneto-lassessore-allambiente-laumento-della-temperatura-in-agosto-segno-dei-cambiamenti-climatici/

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