Libano, sale a otto il numero dei militari israeliani morti. Netanyahu: “Restiamo uniti”
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Il primo ministro d’Israele, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che gli ostaggi saranno “salvati” e che i residenti del nord del Paese torneranno alle loro case, garantendo al contempo “l’eternità” dello Stato ebraico. In una dichiarazione video, Netanyahu ha espresso le sue condoglianze alle famiglie degli otto militari delle Forze di difesa israeliane (Idf) morti dall’inizio dell’operazione di terra lanciata in Libano nella notte tra il 30 settembre e il primo ottobre.
“Vorrei inviare le mie più sentite condoglianze alle famiglie dei nostri eroi caduti oggi in Libano, che Dio li vendichi e che i loro ricordi siano una benedizione”, ha detto il premier. “Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l’asse del male dell’Iran, che cerca di distruggerci. Questo non accadrà”, ha proseguito Netanyahu, “perché resteremo uniti e, con l’aiuto di Dio, vinceremo insieme”.
Altri sette militari israeliani sono morti nei combattimenti dopo aver varcato la linea di demarcazione con il Libano. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) sul loro sito internet. I militari uccisi appartenevano all’unità speciale Egoz, all’unità Yahalam e alla Brigata Golani. Sale, quindi, a otto il numero dei militari israeliani morti in battaglia dopo il lancio dell’operazione terrestre in Libano fra il 30 settembre e il primo ottobre.
In precedenza, il movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira un’unità delle forze israeliane con un ordigno esplosivo nella località di Yaroun, situata nel distretto di Bint Jbeil, nel governatorato di Nabatiye, nel sud del Libano, a ridosso della linea di demarcazione con Israele. Secondo quanto riferito in una dichiarazione diffusa sul canale Telegram di Hezbollah, “tutti i membri” dell’unità militare israeliana in questione sono stati “uccisi o feriti”.
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