Libano: Usa e Israele discutono di una bozza di accordo per porre fine alla guerra

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Gli Stati Uniti e Israele stanno discutendo “una bozza di accordo per porre fine alla guerra in Libano, che permetterebbe alle forze israeliane di continuare a colpire il Paese per un periodo di due mesi”. Lo scrive il “Wall Street Journal”, che ha ottenuto una copia della bozza, aggiungendo che la proposta sarà probabilmente contestata non solo dal movimento sciita di Hezbollah, ma anche dalle autorità libanesi, alla luce di “preoccupazioni relative a possibili violazioni” della sovranità nazionale. La bozza di accordo include una intesa tra Stati Uniti e Israele, che consentirebbe alle forze israeliane di continuare a colpire il Libano per un periodo di 60 giorni e “in risposta a minacce imminenti”. Il documento garantirebbe il rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, emanata nel 2006 per porre fine al conflitto tra Israele e Hezbollah.
La proposta chiede anche a Israele di ritirare le sue truppe dal Libano dopo una settimana, al termine della quale le Forze armate libanesi saranno inviate nel Sud del Paese per “assistere nello smantellamento delle infrastrutture militari di Hezbollah e di altre milizie non statali”. Una seconda fonte ha detto al quotidiano statunitense che le autorità israeliane stanno premendo per una soluzione diplomatica in Libano, anche se non si aspettano un accordo prima delle elezioni presidenziali che si terranno negli Usa martedì prossimo. Alcuni funzionari arabi anonimi hanno precisato che la proposta non è stata accettata né da Hezbollah, né dal governo libanese, i quali avrebbero entrambi affermato che la bozza darebbe a Israele “troppa libertà” nell’organizzare attacchi oltre il confine. Le autorità di Beirut non avrebbero contestato pubblicamente la proposta perché “ritengono che ci sia spazio per ulteriori trattative che potrebbero porre fine alla guerra”.
La proposta sarà inclusa nelle discussioni che alcuni funzionari statunitensi arrivati in Medio Oriente hanno in programma per i prossimi giorni, nel quadro di un viaggio organizzato per riprendere le trattative per una pace in Libano e nella Striscia di Gaza. Il direttore della Cia, William Burns, ha incontrato al Cairo alcuni funzionari egiziani. Allo stesso tempo, due alti funzionari della Casa Bianca (il coordinatore per il Medio Oriente e il Nord Africa, Brett McGurk, e il coordinatore per la sicurezza energetica e le infrastrutture globali, Amos Hochstein) sono partiti per Israele. Anche il comandante del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), il generale Michael Kurilla, è arrivato oggi in Israele, e dovrebbe successivamente recarsi in Giordania. Hezbollah avrebbe detto che un periodo di transizione di 60 giorni consentirebbe a Israele di “continuare la sua aggressione in Libano”. Il gruppo si è anche opposto alla possibilità di modificare la risoluzione 1701, che chiede un cessate il fuoco a entrambe le parti.
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