“L’iniziativa degli Usa per il cessate il fuoco è fallita a causa di Netanyahu”
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L’iniziativa statunitense per un cessate il fuoco tra Israele e il movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah è fallita perché il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto la tabella di marcia concordata da Beirut con l’inviato speciale degli Stati Uniti, Amos Hochstein. Lo ha dichiarato il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri, al quotidiano panarabo “Asharq al Awsat”, aggiungendo che la trattativa per risolvere la situazione in Libano riprenderà dopo le elezioni Usa previste per il 5 novembre. In questo modo, la situazione in Libano rimane “esposta agli sviluppi sul terreno”, ha affermato il presidente del Parlamento, che teme che il Libano possa diventare “una seconda Gaza”. “Hochstein non ha comunicato con noi da quando ha lasciato Israele”, al contrario di quanto “aveva promesso” nell’ultima visita di ottobre a Beirut nel caso avesse avuto riscontri positivi a Tel Aviv, ha spiegato Berri.
Ieri, il primo ministro israeliano Netanyahu ha ricevuto nel suo ufficio a Gerusalemme l’inviato Usa Hochstein e il coordinatore della Casa Bianca per il Medio Oriente e il Nord Africa, Brett McGurk. Secondo una nota stampa diffusa dall’ufficio di Netanyahu, il primo ministro ha sottolineato che l’elemento più importante di un accordo per porre fine ai combattimenti tra Israele e Hezbollah in Libano non è il pezzo di carta su cui è scritto, ma “la determinazione e la capacità di Israele di far rispettare l’accordo e di sventare qualsiasi minaccia alla sua sicurezza dal Libano, in modo da far tornare i residenti alle loro case in sicurezza”. Da parte sua, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha detto ieri sera che i negoziati verso un cessate il fuoco in Libano stanno “compiendo dei progressi”, anche se “c’è ancora molto lavoro da fare” verso una soluzione diplomatica.
Ieri, il quotidiano statunitense “Wall Street Journal” ha riferito che gli Stati Uniti e Israele stanno discutendo “una bozza di accordo per porre fine alla guerra in Libano, che permetterebbe alle forze israeliane di continuare a colpire il Paese per un periodo di due mesi”. La bozza di accordo include un’intesa tra Stati Uniti e Israele, che consentirebbe alle forze israeliane di continuare a colpire il Libano per un periodo di 60 giorni e “in risposta a minacce imminenti”. Il documento garantirebbe il rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, emanata nel 2006 per porre fine al conflitto tra Israele e Hezbollah. La proposta citata da “Wall Street Journal” chiederebbe anche a Israele di ritirare le sue truppe dal Libano dopo una settimana, al termine della quale le Forze armate libanesi saranno inviate nel sud del Paese per “assistere nello smantellamento delle infrastrutture militari di Hezbollah e di altre milizie non statali”.
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