Lo dico al Corriere – Il doloroso caso Buzzanca e le varie forme dell’amore


Caro Aldo,
i fatti danno ragione a Francesca Della Valle. Dopo il ricovero Buzzanca andato declinando. Perch vietare le visite della donna che gli era stata vicina ultimamente? Solo per egoismo e paura di perdere soldi. Gli anziani non possono amare, non possono decidere di destinare i propri averi, guadagnati in una vita di lavoro, ad altri che non siano i figli. Che tristezza.
Graziella Veronica

Quanto squallore attorno a un attore molto conosciuto che questa signora molto pi giovane ha forse circuito e si proposta sin dall’inizio della loro storia prepotentemente. Amore? Se Lando l’avesse amata veramente forse l’avrebbe sposata o almeno protetta.
Roberto Grimaldi

Cari lettori,
Molti di voi si sono schierati con la compagna di Lando Buzzanca, altri con i figli. Rispetto le opinioni di tutti, e non conoscendo di persona i protagonisti della storia non mi permetto di giudicarli. Qualche considerazione generale per se ne pu trarre. Spesso i figli non accettano la relazione tra il loro padre (o la loro madre) e una persona pi giovane. accaduto persino a Maria Pia Fanfani, che Amintore aveva sposato, dopo che la prima moglie era morta (lo racconta Bruno Vespa nel suo libro L’amore e il potere). E Buzzanca non aveva sposato Francesca Della Valle. Anzi, i figli hanno sostenuto che non si trattava di un vero e proprio rapporto di coppia. Senza entrare nella vicenda, personalmente credo che un figlio possa rallegrarsi all’idea che il genitore sia assistito da una persona che gli vuole bene, purch ovviamente il legame non escluda appunto il figlio. Ma c’ un altro aspetto che pu riguardare, prima o poi, un po’ tutti. Nel nostro ordinamento esiste il matrimonio, che non pi indissolubile ma comunque molto complicato da rompere, con una norma abbastanza assurda — in parte superata dalla giurisprudenza pi recente — per cui al coniuge deve essere garantito lo stesso tenore di vita di prima; ma no, si fa un tratto di strada insieme, poi quando le vie divergono ognuno seguir la propria; un conto assicurare sempre e comunque una vita dignitosa — e ci mancherebbe —, un altro dover mantenere le proprie mogli o i propri mariti come se fossero ancora tali. Poi ci sono le unioni civili, pensate e scelte soprattutto dalle coppie omosessuali. E poi c’ la vita, con le sue sfumature. E ci sono le relazioni tra le persone, che comprendono l’amicizia, l’affetto, l’amore, la consuetudine. Non tutto pu avere una tutela legale. Ma nulla va escluso, giudicato, condannato. E fare visita a una persona cara malata dovrebbe essere sempre consentito.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

Affitti bassi, a mio nonno una medaglia dagli inquilini

Era il 1926. Il signor Carlo Barenghi, proprietario di uno stabile popolare in corso Garibaldi 72 (in quell’area che oggi considerata centro di Milano e regno della movida), occupato prevalentemente da anziani e giovani coppie, nella quale anche lui dimorava, al momento di rivalutare gli affitti dall’anteguerra in poi, comunic agli inquilini un ritocco veramente contenuto, ben diverso dai canoni dell’epoca; e non ci pens pi. Il canone di affitto infatti era stato elevato solo del 50 per cento: cos i vecchi inquilini venivano a pagare 150 lire per locale e i nuovi non pi di 250 all’anno, come riferiscono le cronache dell’epoca. Invece, pochi giorni dopo, all’ora di cena si present a casa sua una delegazione di inquilini, con davanti due bambini, porgendogli un grande mazzo di fiori e una magnifica pergamena, con questa scritta: Sull’egoismo ingordo faccia luce l’onesta filantropia del signor Carlo Barenghi – gli inquilini riconoscenti con illimitata stima offrono. Gli venne consegnata anche una medaglia d’oro (che conservo) con inciso A Carlo Barenghi gli inquilini – 1926. Infine, a conclusione della cerimonia, gli diedero un diploma che riportava le firme dei rappresentanti delle quaranta famiglie residenti nel caseggiato. La notizia incredibilmente fin sui giornali. Commento dell’interessato: Una volta se leggeva el nom di baloss. Adess cribbio, come cambia el mond!. morto nel 1939. Barenghi non ha visto la sua casa distrutta dai bombardamenti. Era mio nonno.
Sergio Barenghi

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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

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Fonte: https://www.corriere.it/lodicoalcorriere/index/26-12-2022/index.shtml

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