Lupi: “Le parole di Elon Musk sui giudici italiani sono inopportune”
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Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, in una intervista al “Corriere della Sera” commenta l’intervento di Elon Musk sui giudici italiani: “Ho definito le sue parole inopportune, e già mi sembra un complimento”. È stato un intervento improvviso, è anche difficile da capire perché lo ha fatto, così, in questo modo: “Già. ll suo è stato un intervento a gamba tesa sul rapporto tra due istituzioni di un Paese straniero. Un intervento, poi, che viene da un imprenditore straniero che non è uno qualsiasi: Elon Musk ha partecipato attivamente alla campagna elettorale di Donald Trump”. Musk in questa maniera prende le parti del governo nello scontro con i giudici per via degli immigrati in Albania: “Quello che sta succedendo in Italia non deve riguardarlo. Le sue parole alimentano uno scontro con la magistratura che il centrodestra non vuole. Non esiste qui da noi un conflitto tra poteri dello Stato. Tra governo e magistratura nel suo insieme”.
Veramente lo scontro tra governo e magistrati è visibile: “Non con tutti i magistrati. Noi riteniamo che alcuni tribunali hanno preso decisioni sbagliate e strumentali. Il principio fondamentale della democrazia è che il Parlamento fa le leggi e i giudici devono farle rispettare, nella loro autonomia, evitando interpretazioni creative”. Però adesso il tribunale di Roma ha deciso di ricorrere alla Corte di giustizia europea: “Sì e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è fatto parte attiva per rimarcare che il governo ha rispettato fino in fondo i principi fissati dall’Unione europea”. Il leader della Lega Matteo Salvini ha dato ragione piena a Elon Musk, tirando fuori la sua vicenda personale con i giudici: “Ognuno nella coalizione porta la propria storia. E Salvini farebbe bene a portarla fino in fondo. Nel 1993 c’erano due giovani consiglieri nel consiglio comunale di Milano. Uno ero io, l’ultimo rappresentante della Dc. L’altro era Salvini, il penultimo eletto nelle file della Lega. E ricordo bene come lui si facesse portavoce positivo delle istanze dei centri sociali”. Salvini aveva frequentato il centro sociale Leoncavallo: “È così. E ricordo bene che portava la sua testimonianza rappresentando il fatto che non tutti i centri sociali erano violenti. Non tutti erano delinquenti”. Si riferisce alle posizioni prese in questi giorni sui fatti di Bologna: “I fatti di Bologna riportano alla mente gli anni Settanta dei ‘cattivi maestri’. Non abbiamo bisogno di fomentare questo scontro, carico di odio. Lo ricordo anche a Landini” conclude Lupi.
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