Michelin alla conquista della Luna con le ruote airless: “Primo passo per gli pneumatici del futuro”


ROMA – Devono resistere a temperature che vanno da 240 gradi sotto zero a più 100. Non possono essere gonfiate ad aria. E, come se non bastasse, dovranno essere all’altezza di rocce che non fanno sconti. Si chiama Lunar Wheel ed è il progetto firmato Michelin con il quale il gruppo francese degli pneumatici punta dritto alla Luna. Obiettivo: equipaggiare il modulo Ltv con le ruote progettate nei laboratori di Ladoux. È lo stesso modulo che sotto le insegne del programma Artemis voluto dalla Nasa dovrebbe scorrazzare sul nostro satellite naturale nel 2030, dove gli astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin hanno lasciato l’impronta dei loro scarponi sessant’anni prima, nel luglio 1969.

Per portare a casa la missione, il gruppo del Bibendum lavora anche sul percorso ‘lunare’ allestito nel cratere del Puy de Dôme, vulcano spento della regione del Massiccio Centrale, trecento chilometri a ovest di Lione. “Oggi raccogliamo ciò che è stato seminato decenni fa e – dice l’amministratore delegato di Michelin, Florent Menegaux – se ci chiediamo quali spunti e quali tecnologie dobbiamo fornire alla prossima generazione di pneumatici stradali e da competizione, il progetto Lunar Wheel è lì per farlo”.

La sfida, aggiunge Cyrille Roget, direttore della comunicazione scientifica e dell’innovazione del gruppo, “è creare una ruota senza aria in grado di resistere a temperature estreme: occorre trovare i materiali e il design che possano offrire flessibilità, sicurezza e precisione di guida, ma anche la resistenza che è richiesta per la missione, compresa la durata”.

Il veicolo lunare, spinto da motori elettrici, dovrà muoversi autonomamente su lunghe distanze. E senza guasti. “Significa che – spiegano nei laboratori di Michelin – il design delle ruote deve ridurre al minimo la resistenza al rotolamento sulla soffice polvere lunare, massimizzando al contempo la resistenza alle rocce, che sono affilate come lame di un rasoio”. Alla base della ricetta francese ci sono gli pneumatici airless già messi a punto (leggi Twill). Roget lo sa bene: “In Michelin riteniamo che la combinazione della nostra esperienza unica nelle soluzioni airless, con materiali ad alta tecnologia – ragiona il manager – sia essenziale per rispondere alle specifiche richieste per la Luna, cioè capacità di trazione ma basso consumo energetico”. E poi “resistenza all’abrasione su fondi molto aggressivi, con sbalzi di temperatura estremamente ampi”.




Fonte: https://www.repubblica.it/motori/2025/04/15/news/michelin_alla_conquista_della_luna_con_le_ruote_airless_primo_passo_per_gli_pneumatici_del_futuro-424128833/?rss

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