Natalità, in Italia il primo freno è il lavoro assente o instabile. Allarme globale sull’«epidemia di solitudine»


In Italia è il lavoro – povero, assente o instabile – il primo fattore indicato come freno alla realizzazione piena del desiderio di avere figli. Lo rivela il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2025, dal titolo “La crisi reale della fecondità”, presentato martedì dall’Unfpa in contemporanea mondiale anche in Italia, assieme ad Aidos, all’Università Sapienza di Roma. Centosessanta pagine che contengono un’indagine realizzata con YouGov intervistando 14mila persone in 14 Paesi (tra cui il nostro) dove vive il 37% degli abitanti del pianeta: ordinati dal più basso al più alto tasso di fertilità, si tratta di Corea del Sud, Thailandia, Italia, Ungheria, Germania, Svezia, Brasile, Messico, Stati Uniti, India, Indonesia, Marocco, Sudafrica e Nigeria.

Uno su cinque non riesce a realizzare il desiderio di avere figli

I risultati – illustrati da Mariarosa Cutillo (Unfpa) e discussi da Elena Ambrosetti (Sapienza), Laura Aghilarre del ministero Affari esteri e Serena Fiorletta (Aidos), insieme alla senatrice dem Sandra Zampa – confermano preoccupante la percentuale di coloro che non riescono a realizzare le proprie intenzioni di fecondità. Se da un lato, infatti, persiste un numero elevato di gravidanze non desiderate, dall’altro sono maggioranza le persone che desiderano avere due o più figli e figlie senza averne o che vorrebbero averne di più. Quasi un quinto degli over 18 interpellati (il 18%) ritiene che non riuscirà ad avere il numero di figli che vorrebbe. Se si restringe il cerchio agli over 50, ben il 31% riporta di aver avuto meno figli di quelli che avrebbero voluto, contro un 12% che afferma di averne avuti di più e un 19% che si dichiara soddisfatto.

Il mancato supporto alle scelte riproduttive dei singoli

Interrogando gli intervistati di tutte le età sulle proprie esperienze, quasi uno su tre (32%) ha affermato di aver avuto (o che il proprio partner abbia avuto) una gravidanza indesiderata. Quasi uno su quattro (23%) ha vissuto un periodo in cui desiderava un figlio, ma si è sentito incapace di soddisfare questo desiderio in quel momento. Di questi, oltre il 40% ha affermato di aver dovuto rinunciare del tutto. Il rapporto definisce «allarmante» che quasi il 13% degli intervistati abbia vissuto sia una gravidanza indesiderata sia ostacoli alla possibilità di avere un figlio desiderato (e in alcuni Paesi questa percentuale supera il 20%). Un segnale dell’incapacità dei sistemi nazionali a supportare il processo decisionale riproduttivo degli individui. In altre parole, ovunque guardiamo, «le persone fanno fatica a realizzare liberamente le proprie aspirazioni riproduttive».

Le questioni economiche sono il primo freno

Esplorando le ragioni alla base della mancata piena realizzazione del desiderio di fare figli, emerge che le questioni di carattere economico (finanze, casa, lavoro) sono un elemento determinante. In media, soltanto il 12% adduce infertilità, il 7% generiche barriere alla fertilità o cure mediche e il 12% malattie. Ben il 39%, invece, indica difficoltà economiche, il 19% la casa, il 12% l’assenza di servizi per l’infanzia adeguati e il 21% la disoccupazione o l’insicurezza nei confronti del lavoro. Una persona su cinque ha anche risposto che guerre, pandemie, questioni politiche e cambiamento climatico sono questioni decisive.

In Italia pesa il lavoro assente o instabile

Colpisce il posizionamento dell’Italia, dove la prima causa di mancata soddisfazione, presente o futura, del desiderio di avere figli è indicata nel lavoro: la segnala il 30% degli intervistati. Peggio di noi soltanto Thailandia e Sudafrica con il 33 per cento. Seguono, con il 29%, le limitazioni legate al reddito, e le preoccupazioni legate al contesto, tra conflitti, clima e incertezze del quadro geopolitico. Il problema dell’housing è sentito meno, dal 14% degli interpellati.



Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/natalita-italia-primo-freno-e-lavoro-assente-o-instabile-allarme-globale-sull-epidemia-solitudine-AHb2PWCB

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