“Non firmerò una legge che depenalizzi l’aborto, è un omicidio”

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Il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato che non firmerà la legge sulla depenalizzazione dell’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza. Lo ha detto in un’intervista all’emittente “Tvn24” realizzata a Washington, dove il capo dello Stato polacco si trova per partecipare al vertice della Nato. “L’aborto è omicidio. Per me è semplicemente la privazione della vita”, ha detto Duda. Il presidente ha poi precisato che le donne incinte non devono essere “in nessun modo punite” per un’interruzione volontaria di gravidanza. La criminalizzazione delle persone che partecipano a un aborto in modo illegale “è tutt’altra storia”, ha affermato. Duda è stato interrogato anche in merito alla sua posizione sul disegno di legge sulle unioni civili elaborato dalla ministra per la Pari opportunità Katarzyna Kotula. A tal proposito, il capo dello Stato ha risposto che deve “vedere i dettagli della legge”.
Attualmente in Polonia l’interruzione volontaria della gravidanza è ammessa solamente nel caso di pericolo per la vita della madre e in quello in cui lo stato interessante è l’esito di un reato, come lo stupro o l’incesto. La normativa in vigore oggi è l’esito di una sentenza della Corte costituzionale dell’ottobre 2020 – pubblicata a gennaio 2021 – che ha sancito l’incostituzionalità dell’aborto in una terza circostanza precedentemente ammessa, ossia quella di grave e irreversibile malformazione o malattia terminale del feto. La legislazione precedente era l’esito del cosiddetto “compromesso sull’aborto”, rimasto indiscusso dal 1993. Il Sejm, la camera bassa del Parlamento polacco, è chiamato a discutere una proposta di legge di totale depenalizzazione dell’aborto fino alla dodicesima settimana con l’assenso della gestante e l’esclusione dell’impunibilità in caso di grave e irreversibile malformazione o malattia terminale del feto.
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