«Ora un nuovo capitolo»- Corriere.it


di Monica Colombo

Il milanista ha annunciato la decisione a San Siro, dopo aver assistito alla partita Milan-Verona a bordo campo con la moglie e i figli

«Sta per arrivare il nuovo capitolo della mia vita».
Ibrahimovic si ritira
e l’addio al calcio lo dà lui in mezzo al campo in una notte di leggera pioggia di giugno. «Conservo tanti ricordi ed emozioni di questo stadio. La prima volta in cui sono venuto mi avete dato la felicità e la seconda l’amore. Ringrazio la mia famiglia per la pazienza, e poi anche la seconda famiglia, cioè i giocatori, il mister e lo staff. E ancora i dirigenti per l’opportunità che mi hanno concesso. Quindi dal mio cuore dico grazie a voi tifosi. Mi avete fatto sentire a casa, sarò milanista per tutta la vita. È arrivato il momento di dire addio al calcio e non a voi. Troppe emozioni, ci vediamo in giro se siete fortunati». Sipario. «Non voglio decidere in fretta, voglio prendere il mio tempo prima di decidere cosa fare. La carriera da allenatore implica ad esempio rigidità di comportamenti e impegni ancora superiori».

Piangono i tifosi in tribuna, ha le lacrime agli occhi Tonali e a fatica si trattiene la signora Helena che con lui e i ragazzi Maximilian e Vincent ha assistito a bordo campo alla partita. Che fatica restare impassibili per tutta la partita mentre la gente lo invoca e la curva srotola la coreografia «Godbye». Zlatan, l’uomo che non vuole smettere mai, si commuove, piange e saluta il popolo milanista mimando con le dita un cuoricino. Riceve l’abbraccio di Leao dopo il gol del 2-1 e alla fine accoglie l’abbraccio di tutta la squadra.

I compagni hanno tutti indossato la maglia numero 11 e con i dirigenti schierati attorno al red carpet — Paolo Maldini, Ricky Massara, Paolo Scaroni e Giorgio Furlani — è stato reso omaggio al grande campione. Fra bandiere, commozione, flash degli smartphone, i 72 mila di San Siro hanno assistito a un filmato con il collage di gol e frasi iconiche.

Poi nella pancia di San Siro dopo la mezzanotte si confessa. «È stata una giornata speciale, non avevo detto niente a nessuno del fatto che mi sarei ritirato. Ora sono un uomo libero, ho avuto una carriera lunga. È il mio ultimo giorno da professionista». Il racconto della sua domenica è esilarante. «Quando mi sono svegliato pioveva e ho pensato, anche Dio è triste. Sembravo uno zombie, prima di venire a San Siro. Se avessi preso questa decisione tre mesi fa, sarei andato nel panico, ora invece sono pronto anche se triste. Pensavo di trovare la forza negli altri ma ovunque guardassi, tutti piangevano. Sono superman ma ho grande cuore». Non sarà semplice abituarsi a una quotidianità. «Ripetiamo la stessa vita per tanti anni, il panico è quando ti svegli e non sai cosa devi fare. Mi mancherà lo spogliatoio».

L’ultimo ricordo è per Mino Raiola, lo storico agente che lo accompagnato nelle decisioni della carriera, tranne l’ultima la più difficile. «Tutto quello che ho fatto è stato con Mino, con lui ho condiviso tutte le scelte. Se fosse stato per lui avrei dovuto continuare a giocare perché voleva le commissioni».

5 giugno 2023 (modifica il 5 giugno 2023 | 07:16)



Fonte: https://www.corriere.it/sport/23_giugno_05/ibrahimovic-discorso-addio-calcio-a4b699f2-0357-11ee-a0f7-9b25dbe187b3.shtml

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