Ospedale “Umberto I” di Lugo: consegnato un nuovo ecografo al reparto di endocrinologia


Continua l’impegno dell’Istituto Oncologico Romagnolo al fianco delle strutture pubbliche del territorio e del loro lavoro a favore della prevenzione secondaria, quel tipo di prevenzione cioè che porta a diagnosi di tumore sempre più precoci.
Nella mattinata di martedì 3 giugno l’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Ambito di Ravenna ha ricevuto presso il presidio ospedaliero dell’Umberto I di Lugo un ecografo di ultima generazione, del valore di circa 30.000 euro: sarà utilizzato in sostituzione del vecchio macchinario, oramai obsoleto, per identificare e trattare tempestivamente i carcinomi della tiroide.

“Si tratta della tipologia di tumori endocrini più frequente, rappresentando circa il 4% di tutti i casi di neoplasia maligna – ha spiegato il dottore Fabio Bondi, Responsabile UOS Endocrinologia di Ravenna – in questo ambito l’ecografia si rivela senz’altro un presidio insostituibile per la definizione morfologica della malattia, come guida per ulteriori accertamenti come la citoaspirazione con ago sottile o anche per attività interventistiche e terapeutiche. Nell’ottica di un approccio sempre più multidisciplinare, inoltre, l’endocrinologo viene spesso in sala chirurgica per eseguire una ecografia intraoperatoria, per una più precisa definizione delle strutture del collo in preparazione dell’intervento”.

Secondo il Registro Tumori, solo nel 2024 e solo in Emilia-Romagna sono stati individuati circa mille nuovi casi di carcinoma tiroideo, patologia che colpisce soprattutto le donne: si tratta infatti del secondo tumore più frequente nelle under-50, rappresentando il 14% delle diagnosi totali di cancro. Pur essendo tra le neoplasie più guaribili, con tassi di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi superiori al 95%, determinare le caratteristiche di questa patologia è quantomai importante per comprenderne l’aggressività o evitare il problema della “sovraterapia”, problematica iniziata proprio con l’introduzione dell’ecografia e che ha portato a partire dagli anni ’80 a identificare, e rimuovere, anche tiroidi con noduli piccolissimi e a lenta crescita, senza che questo comportasse un autentico beneficio per la salute del paziente.
“Aumentando il numero di noduli scoperti, e teniamo presente che ne scopriamo in circa il 70% della popolazione adulta, è aumentato proporzionalmente anche il numero di quelli carcinomatosi, che rappresentano circa il 5-7% della casistica totale – ha spiegato recentemente sulla rivista “L’Informatore” la prof.ssa Rossella Elisei dell’Università di Pisa – oggi sappiamo che i noduli carcinomatosi di piccole dimensioni possono anche non essere rimossi ma tenuti sotto sorveglianza con controlli periodici, concentrando l’attività chirurgica esclusivamente su quelli che crescono o si modificano. In questo modo evitiamo l’asportazione di una ghiandola, la tiroide, molto importante per la salute del nostro organismo”.

“La nostra Unità Operativa si rivolge a tre presidi ospedalieri, Ravenna, Lugo e Faenza, e dunque a una popolazione molto ampia – ha proseguito il dott. Bondi – abbiamo avuto recentemente un prezioso incremento delle risorse umane al nostro interno, cosa che garantisce la possibilità di una maggiore aderenza alle richieste di questo territorio. La nuova strumentazione ci permetterà di essere ancora più efficienti nel percorso di presa in carico del paziente, che si estende solitamente dal momento della diagnosi a quello del follow-up, che generalmente si protrae con controlli periodici per un lasso di tempo di dieci anni e che, appunto, presuppone verifiche ecografiche. Ringrazio quindi lo IOR perché si tratta di un macchinario con un forte impatto potenziale su cittadini e cittadine della provincia di Ravenna e soprattutto la Rosetti Marino SPA, per aver dimostrato forte sensibilità ascoltando le esigenze del nostro reparto”. La donazione dell’ecografo, infatti, da parte dell’Istituto Oncologico Romagnolo al reparto di Endocrinologia del dott. Bondi è stata resa possibile grazie alla partnership che lega l’organizzazione non-profit all’eccellenza del settore dell’energia offshore e onshore. Ogni anno, a partire dal 2004, la società con sede a Ravenna organizza tra i suoi dipendenti e fornitori, durante il periodo natalizio, “Together for Life”: una raccolta solidale da dedicare proprio allo IOR a sostegno della ricerca scientifica o di progetti con un impatto concreto positivo per il benessere del territorio in cui l’azienda opera. Quest’anno la donazione è risultata particolarmente generosa, anche in virtù del ventesimo anniversario dell’iniziativa: Rosetti Marino SPA ha infatti destinato una cifra superiore ai 54.000 euro, frutto dell’impegno di 98 donatori.

“La mia presenza qui oggi, a questa cerimonia di consegna al Reparto di Endocrinologia di Lugo del nuovo ecografo, è per noi della Rosetti Marino SPA di Ravenna un’occasione particolarmente lieta – ha affermato il Presidente, dott. Stefano Silvestroni – sia  per il miglioramento tecnologico di una struttura pubblica dedicata alla salute delle persone, ma anche perché testimonia la continuazione, anche quest’anno come ogni anno da più di 20 anni, del ripetersi del periodico apporto che, grazie alla collaborazione tra lo IOR ed i Donatori – Rosetti Marino SpA, Dipendenti e Sub-appaltatori – si rinnova e cresce, per il comune e forte desiderio di quei Donatori che avvertono quasi come un dovere civico quel “far qualcosa in più di utile”, per contribuire attivamente al benessere del nostro tessuto sociale”.

“L’iniziativa ventennale “Together for Life” ha portato alla causa della lotta contro il cancro in Romagna qualcosa come 655.000 euro complessivi – ha aggiunto Mario Pretolani, Vicepresidente e Consigliere di riferimento dell’Istituto Oncologico Romagnolo per il territorio di Ravenna – una cifra notevole che fa capire quanto l’amicizia con Rosetti Marino SPA abbia portato in termini di aiuti concreti alle famiglie della nostra provincia e ai pazienti che ricevono una diagnosi di cancro. Penso sia veramente un esempio virtuoso di quanto si possa realizzare quando Terzo Settore e mondo profit cooperano per il bene della comunità: il lasso di tempo di vent’anni su cui si è svolta l’iniziativa racconta poi una storia di costanza, regolarità e fiducia verso la causa della lotta ai tumori che portiamo avanti e di cui non possiamo non essere profondamente grati. D’accordo con i vertici dell’azienda investiremo i fondi della donazione che non sono serviti all’acquisto dell’ecografo a sostegno della ricerca oncologica portata avanti presso i laboratori dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola: in questo modo potremo contribuire sia alla causa della prevenzione secondaria sia alla lotta contro il cancro che avviene ogni giorno nei laboratori e che porta al letto dei malati oncologici nuovi trattamenti, sempre più precisi e personalizzati”.





Fonte: https://www.ravennanotizie.it/ambiente-salute/2025/06/10/ospedale-umberto-i-di-lugo-consegnato-un-nuovo-ecografo-al-reparto-di-endocrinologia/

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