Per la “Washington Post”, Zelensky ha mancato gli obiettivi della sua visita negli Usa

La visita del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, segnata ieri dall’incontro con l’omologo statunitense Joe Biden alla Casa Bianca e dal discorso tenuto di fronte al Congresso federale Usa, non è fruttata al capo di Stato ucraino i risultati sperati. Lo afferma in un editoriale il quotidiano “Washington Post”, secondo cui la calorosa accoglienza ricevuta da Zelensky, e le promesse di ulteriori aiuti militari ed economici, non bastano a celare le differenti priorità di Washington e Kiev in questa fase del conflitto in Ucraina. Secondo il quotidiano, con il suo viaggio negli Usa – il primo al di fuori dell’Ucraina dall’inizio del conflitto, lo scorso febbraio – Zelensky puntava anzitutto a ottenere dagli Stati Uniti “armi più potenti, e accrescere così la capacità dell’Ucraina di lanciare vaste operazioni offensive” contro la Russia il prossimo anno. Il presidente ucraino ha effettivamente formulato dichiarazioni in tal senso nei giorni scorsi, e di nuovo nel corso della visita. Tuttavia, secondo la “Washington Post”, “non esiste virtualmente alcuna indicazione che (Zelensky) sia riuscito nel suo intento, perlomeno nel breve termine”.

Nelle scorse settimane funzionari del Pentagono hanno affermato che i carri armati M1 Abrams statunitensi sarebbero troppo complicati e dispendiosi da operare e mantenere per le forze ucraine. Il presidente Biden, invece, ha avvertito che inviare all’Ucraina missili in grado di colpire in profondità il territorio russo rischierebbe di infrangere l’unità della Nato a sostegno di Kiev. Biden ha ribadito ieri il sostegno incondizionato degli Usa all’Ucraina, e annunciato l’invio di avanzati sistemi di difesa aerea Patriot, ma come dichiarato da una fonte della Casa Bianca al quotidiano, con la visita di Zelensky Washington puntava “a discutere quel che (il presidente ucraino) pensa della diplomazia”. Anche tale proposito, però, non sembra pienamente riuscito: diversamente da quanto anticipato dai media statunitensi, Zelensky non ha espresso al Congresso la volontà di negoziare la fine del conflitto, se non sulla base delle linee già tracciate nei mesi scorsi, a cominciare dal pieno ripristino dell’integrità territoriale ucraina, che nell’ottica di Kiev include anche la Crimea e i territori separatisti del Donbass.

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